14 dicembre 2021

The Premise

Mondo Serial

Una miniserie antologica, ogni episodio a sé a trattare di un tema scottante e contemporaneo.
Sì, lo so, il paragone è ovvio e scontato anche se non si parla di un futuro distopico: Black Mirror.
E diciamo che The Premise ci prova ad avere il graffio delle prime stagioni, senza però riuscirci.
Cosa che non è un male, perché mantiene una sua identità, un suo umorismo non sempre a fuoco ma comunque capace di far riflettere.


A firmare il tutto, B. J. Novak, il Ryan di The Office famoso non solo per essere testimonial improbabile di improbabili accessori in giro per il mondo (QUI l'assurda storia).



Il cast messo assieme è di quelli notevoli, le presentazioni su sfondo bianco un altro fiore all'occhiello e il fatto che si tratti di appena 5 episodi da 30 minuti comodi comodi su Disney+ rende ovvio il mio modo di parlarne.
Attraverso una classifica:

5- The Commenter
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L'ossessione dei social, l'approvazione che si cerca facendo le scelte giuste, le pose giuste.
E quell'hater che ci commenta e che sembra conoscerci davvero, tra paure e finzioni.
Un tema molto blackmirroriano, ma l'insopportabile Lola Kirke 
non aiuta a dare una vena più nera all'argomento.


4- Butt Plug
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Ah, come sa essere servita fredda la vendetta di un bambino bullizzato.
Arriva dopo anni, dopo che ha avuto successo, dopo che il suo bullo gli chiede un prestito.
Per averlo, però, non dovrà far altro che realizzare il miglior Butt Plug possibile.
Daniel Dae Kim in un doppio-triplo colpo di scena, aiuta a rendere credibile anche questa storia di vendetta e riscatto sotto il segno di un sex toy.


3- Moment of Silence
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L'episodio meno ironico, dove è davvero difficile ridere o provare un sorriso, 
soprattutto per il drammatico finale.
Il nuovo volto della lobby delle armi è un padre che ha perso la figlia in una sparatoria a scuola.
Cosa starà tramando, però?
Lo sguardo rotto di Jon Bernthal cattura, l'accento irriconoscibile di  Boyd Holbrook disorienta.
E alla fine non ci resta che rimanere in silenzio, senza parole.


2- The Ballad of Jesse Wheeler
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Ah, i brutti tempi della scuola!
Quelli in cui mica si ha voglia di studiare, di emergere.
Se non che, una grande star della musica ritorna a scuola e promette un concerto, un tour nella sua casa e soprattutto una notte di sesso al miglior studente del suo ex liceo.
Sarà per tutti una corsa fra i libri, con tanto di Preside in crisi 
e la più svogliata delle studentesse a ritrovare una motivazione.
 Lucas Hedges e Kaitlyn Dever sono i protagonisti perfetti di una romcom in miniatura 
che è però uno smacco al sistema scolastico tout court che forse si meritava un minutaggio da film.


1- Social Justice Sex Tape
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La prova per scagionare un'attivista nero sta in un sex tape.
Nell'angolo in alto dietro le performance esagerate di Ben Platt, che decide di immolare la sua dignità per la causa che da bianco sponsorizza tra tweet e foto in posa.
Finirà proprio lui con la sua vita sessuale al centro del processo in corso, 
in una spirale di assurdità che dà il meglio di sé in un finale zeppo di frasi da annotarsi.
Trenta minuti pieni di verità, per quanto ironizzata.

Voto alla serie: ☕☕½/5

4 commenti:

  1. Avevo visto la prima e mi era piaciuta moltissimo. Prima o poi, senza entusiasmo, recupereò le altre!

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    1. Tra alti e bassi si lasciano guardare, la fortuna è che non impegnano troppo che di questi tempi è manna dal cielo!

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  2. 'Ste serie scopiazzat... ispirate a Black Mirror mi ispirano sempre. Vista la breve durata, sono tentato di fare un tentativo.

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    1. Breve e indolore regala alcuni episodi centratissimi, altri che si guardano senza troppo soffrire. L'umorismo mi sembra quello nelle tue corde.

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