24 dicembre 2021

Bianca & Bernie

#LaPromessa2021

Se io andavo di gatti, geni nella lampada e re da istruire, il giovine da piccolo preferiva i topi. 
Proprio lui che mi ha fatto scoprire con colpevole ritardo la bellezza di Basil L'Investigatopo, ha pensato bene di piazzare nella Promessa entrambi i film di Bianca e Bernie. 
Che avevo visto, ovviamente, come ogni bambino cresciuto con la Disney che si rispetti, ma che -non avendo la VHS, scrematura ufficiale dei film dell'infanzia di ognuno- non sta tra i miei classici preferiti e avevo pure già dimenticato. 


Il tuffo nel passato è di quelli importanti. 
Di quelli che ti fanno rimpiangere il rigore di un tempo, e anche la bravura dei disegnatori. 
Li vedi questi disegni animati e ne resti ancora ammaliato. 
Si parte con una canzone triste, una richiesta di aiuto che chiusa in una bottiglia arriva fino a New York, alla Società Internazionale di Salvataggio dove come l'equivalente umano i rappresentanti topi di tutto il mondo si riuniscono e partono in missione. 
La richiesta arriva dalla piccola orfana Penny, chiusa e sfruttata da Madame Medusa (caricatura non troppo nascosta di Crudelia DeMon) in quel della Lousiana.


A cercare di salvarla, partono in sella all'albatro più folle di sempre Bianca, dall'Ungheria, e l'inserviente dal cuore d'oro Bernard, che può dimostrare così il suo valore e chissà, pure il suo amore. 
Il viaggio vista l'aerodinamica di Orville e i tentativi di salvataggio non saranno facili, ma aiutati da topi di campagna e dall'onorevole libellula Evinrude, tutto andrà a gonfie vele. 
In un modo forse troppo sbrigativo, con tagli e salti che lasciano un po' perplessi con occhi adulti.
A guardarlo bene, un film così breve e con tematiche spinose come quelle dell'adozione e dello sfruttamento minorile rischia più di tanti film di oggi, e anche se non è invecchiato benissimo, lascia ancora quel senso dell'avventura che spiega perché 23 anni dopo si è pensato ad un sequel.


Il primo, in realtà, per un classico Disney.
Non a caso, di avventure su carta Bianca e Bernie ne vivono molte grazie alla loro creatrice Margery Sharp, e questa volta si è deciso di puntare sull'Australia.
La differenza è notevole.
Non solo pe l'ambientazione, ma soprattutto per l'animazione ripulita e ammodernata, per un senso maggiore dell'avventura e un po' meno per le restrizioni.
Tant'è, questa volta è Cody da salvare, lui che per difendere l'aquila dalle penne dorate Marahute è stato rapito dal temibile bracconiere antenato del Charles Muntz di Up, e dalla sua varano famelica Joanna.


A dare l'allarme è una lunga catena di topi che fa ovviamente perdere la testa, a rispondere sempre loro: Bianca e Bernie, coppia quasi di fatto se solo la dichiarazione si riuscisse a farla.
Come riuscirci, però, nel pieno del lavoro?
Come con l'albatro Wilbur a sostituire il fratello Orville, che non è certo più pratico nel decollo e tantomeno nell'atterraggio?
Ma soprattutto, come con l'aitante Jake a mettersi in mezzo e soprattutto mettersi in bella mostra?
La tenacia di Bernie avrò però la meglio, e puntando più sull'azione e sulla comicità più schietta, pure questo viaggio in Australia in cui l'amore verso gli animali e la natura sono le coordinate principali, lo si porta a casa.
Meno adulto, più bambinesco, ma comunque magico.



Non saranno gatti amanti del jazz, non saranno geni della lampada con desideri da far avverare e non saranno futuri re che si trasformano in scoiattolo, pesce o uccellino, ma questi topi potevano essere un classico anche della mia infanzia.

6 commenti:

  1. Da bambino lo amavo molto, ma Madame Medusa mi TERRORIZZAVA.

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    1. Lei e i suoi alligatori li temevo anch'io!
      Come sapevano farli malvagi i cattivi una volta.

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  2. Se devo essere sincero, mai piaciuto...tra gli ultimi dei preferiti.

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    1. Non è di certo riuscito a scalfire la mia top 10 dei classici, ma è stato un tuffo nel passato molto carino.

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  3. Io sono sempre stato #TeamGatti.
    Abbasso i topolini! XD

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    1. Nonostante Ratatouille, #Team(Aristo)Gatti anch'io.

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