17 aprile 2019

Whiskey Tango Foxtrot

Andiamo al Cinema su Netflix

Con il cinema in pausa, perché non andare su Netflix a recuperare film in lista da... tantissimo?
Non dico di dover correre
As
Soon
As
Possible
ma l'enigmatico Whiskey Tango Foxtrot -con quel titolo che chissà che significa- una chance se la meritava.
Sembra una commedia, ma è ambientata nel conflittuale territorio afghano, e vede protagonisti gli inviati di guerra lì di stanza per raccontare quel che succede, cercando scoop, informazioni, interviste da mandare alla redazione negli
United
States of
America
che possano fare share.



Ora, se sei una giornalista relegata da sempre dietro la scrivania, alle prese con articoli di basso spessore ma sei anche l'unica a non avere figli o legami importanti
Oh
My
God!
potresti essere la candidata ideale da mandare in Afghanistan.
Succede a Kim, che molla il fidanzato in velocità e attera in un mondo in cui non sa come muoversi, come comportarsi. Non conosce i gerghi militari, non presta le dovute attenzioni, se ne va in giro senza velo e con uno zaino arancione. Insomma, inizia che è un target umano, irriso dai colleghi e dai militari, protetta da interpreti dal cuore d'oro.


Lì, tra una festa e una bevuta, un servizio e un'intervista, incontra l'altra unica donna del gruppo di giornalisti, Tanya. Diventano quasi
Best
Friend
Forever.
Alla faccia della competizione tra donne.
Mentre il tempo passa e lo stile di Kim si affina, le sue conoscenze iniziano a dare frutti ma c'è dell'altro che serpeggia nel suo ricercare scoop sempre più impossibili, territori sempre più inesplorati: la fame di notizie ad alto contenuto di pericolo, il bisogno di adrenalina, che movimenti una realtà di guerra che è diventa ormai la routine. Per lei e per gli altri.
Con la morte all'ordine del giorno, le bombe, i raid il coprifuoco a non spaventare più.


In questa biografia autorizzata di Kim Barker, corrispondente di guerra, viene da gridare a Tina Fey
"Ti
Voglio
Bene!"
perché si vede l'impegno che mette nel dare volto a una realtà tutt'altro che nota, rendere giustizia a una giornalista che per prima l'ha raccontata.
Calibrando la giusta dose di ironia e di serietà, andando a togliere il velo del sacro ad una professione e a un territorio che da sempre al cinema sanno di pesante. Si ride, invece, o meglio, si sorride in leggerezza anche su situazioni non facili, con la bella Margot Robbie a dimostrare ancora una volta di essere anche brava, con lo stropicciato Martin Freeman a spezzare ancora una volta il cuore.
Insomma, vi aspettano
Lots
Of
Laughs
ma anche tanta scomoda verità, con un momento di commozione finale che può sembrare patriottico ma così non è.
E non te lo aspetti da un film con Tina Fey,
W (hat) hiskey
T (he) ango
F (uck) oxtrot!

Voto: ☕☕½/5


5 commenti:

  1. Non si perché, ma a parte nei panni della prof di Mean Girls a me Tina Fey sta antipatica a morte. Dato pure il tema guerresco, anche se in chiave più leggera, evito.

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    1. Come presentatrice di Emmy/Golden Globe e come creatrice di Kimmy a me piace parecchio. Qui è in veste più serie del solito, ma non seriose. Sì, non è un film perfetto e indimenticabile, ma gioca bene le sue carte ;)

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  2. A me Tina Fey mi è sempre piaciuta, almeno dai tempi di 30 Rock, però questo film non tanto, e infatti il tuo voto rispecchia il mio ;)

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    1. Esatto, non è un filmone, ma una visione visto il poco di interessante che esce in sala se la può meritare.

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  3. Il miglior cinema del mondo è il cervello, e lo si ottiene quando si legge un buon libro. E poi ci aggiungiamo guardando un film https://altadefinizione1.co

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