4 novembre 2019

Il Lunedì Leggo - Confusione di Elizabeth Jane Howard

Siamo sempre lì, con la famiglia Cazalet, ad Home Place.
Ma le cose sono cambiate.
La guerra infuria, è in pieno corso.
Le speranze sono sempre più lievi.
La noia per chi non combatte, per chi è chiamato a rinunce e attese, si fa sentire.
E nel mentre, si cresce.
Alla solita domanda, che mi sono già fatta due volte e che mi rifaccio subito, ora, si risponde alla stesso modo: anche questo terzo capitolo della saga dei Cazalet parla semplicemente di loro, dei Cazalet.
Ma questa volta, lo dico di nuovo subito, in modo migliore.
In attesa di Allontanarsi, di Tutto Cambia, questa Confusione è la mia preferita.



Sarà che mi sono affezionata alla voci che si alternano, sarà che il punto di vista femminile privilegiato dalla Howard ora lo apprezzo di più, o sarà semplicemente che le tre cugine Louise, Clary e Polly sono cresciute.
Sono giovani donne, che hanno vissuto gli anni d'oro della loro giovinezza in guerra. E che si ritrovano a fare scelte e a cercare di crescere come si può con le restrizioni in atto, si ritrovano a trovare conforto ad Home Place, cercare la fuga a Londra, cercare riparo in un matrimonio frettoloso e senza amore.
Non è facile per loro che si ritrovano senza genitori o con genitori che non capiscono. Hanno Archie, l'amico di famiglia diventato ufficialmente di famiglia, diventato il confidente a cui, a turno, tutti i Cazalet si rivolgono.
E non è facile neanche per chi la guerra ha gettato in un limbo: Zoe.
Zoe che si odiava per la sua egoistica superficialità, che ora per uno di quei character development da encomiare, è una forse vedova, una madre attenta, ma anche una donna che non rifugge l'amore.
Così resta sempre lui -Edward- il viscido, libertino, uomo da odiare.

Mai come in questa Confusione, la guerra entra in campo.
Con le bombe che esplodono a Londra, con i campi di concentramento scoperti che gettano sgomento, ombre, altra morte.
Se sono le ragazze a farla da padrone, le loro voci ad imporsi tra dubbi, amori non corrisposti e una depressione chiara e lampante oggi, non certo nel 1944, c'è spazio anche per chi ad Home Place lavora: Miss Milliment, povera e docile, e la coppia per cui tifare composta da Mrs Cripps e Tornbridge.
La Howard sperimenta poi, alternando capitoli a voce unica a cori di voci che restano senza nome ma che per modi di fare e di dire si intuiscono e si indovinano, lì dove un matrimonio si sta organizzando. Dando voce anche a chi vive un amore non così accettato in quegli anni.
C'è un brio diverso, allora, c'è una cura maggiore per la scrittura, e in quel finale di vittoria e liberazione in cui le lacrime non si riescono più a trattenere, c'è un'attenzione per le emozioni di chi resta e di chi torna, di piccoli gesti e di piccoli momenti che vissuti o semplicemente letti, non si possono dimenticare.
Con una speranza che si pensava ormai spenta, la Confusione finisce.
Ed è stata bellissima.

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