24 novembre 2019

La Domenica... Leggo - Tutto Cambia di Elizabeth Jane Howard

La mia cocciutaggine nel non voler mai sapere niente di quello che sto per leggere, a volte può giocare brutti scherzi.
Succede anche con la Saga dei Cazalet, iniziata sulla scia di un passaparola in cui mi ero limitata ad annotare "storia di una famiglia, attraverso gli anni".
Immaginavo chissà perché calde estati e la Francia.
Mi sono ritrovata mio malgrado, ma felicemente, immersa in estati tiepide ed inglesi, in anni di guerra dove il mare non lo si è visto più.
Mi sono ritrovata ad Home Place, leggendo con una voracità difficile da eguagliare, presa da coppie, crescite, matrimoni e innamoramenti. Salti di carriera, anni che passano, nuovi personaggi e evoluzioni inattese.
Fino ad arrivare al quarto capitolo, che si chiudeva in un modo così perfetto e conclusivo che mi ero chiesta perché Elizabeth Jane Howard avesse voluto andare avanti.



Ripeto: la mia cocciutaggine nel non voler mai sapere niente di quello che sto per leggere, a volte può giocare brutti scherzi.
Perché se mi fossi informata, se avessi letto almeno le note di stampa, avrei notato che dal quarto al quinto capitolo di anni ne sono passati 18.
DICIOTTO.
Un'eternità.
Come a dire: la saga era finita, ma la Howard negli ultimi anni di vita, ha deciso di riprenderla.
Viene da chiedersi perché.
E una mia teoria me la sono fatta.
La immagino inacidita dalla vita, indispettita forse, che non vuole dare nessun contentino né ai suoi lettori né ai suoi personaggi.
La immagino mescolare carte, rovinare storie e coppie, e distruggere un'intera famiglia.
Non c'è più la Cazalet, azienda di legnami.
Non c'è più Home Place.
Muoiono amanti, proprio ora che la libertà è conquistata, si sgretolano coppie che erano una certezza, si mettono nel mezzo incesti improbabili, nuovi bambini che scimmiottano quelli che ci stavano a cuore, amanti fastidiosi.
Il tutto senza troppa coerenza.


I 18 anni passati li si deve colmare e quindi sono continui -ed estenuanti- i riferimenti al passato anche per i lettori meno aggiornati.
Ma a cambiare è soprattutto la scrittura.
Più veloce e secca, con capitoli brevissimi e punti di vista che si sormontano anche quando la voce principale dovrebbe essere un'altra (non si spiega, poi, l'ultimo capitolo intitolato Arrivi che non cambia quando quegli arrivi finiscono e diventano saluti).
Senza soprattutto quella profondità psicologica a cui mi ero abituata, presi da una fretta che non ha riguardi per le situazioni che descrive, le emozioni in gioco.
Ci si lascia andare anche a scene di sesso esplicite che creano fastidio solo perché dai toni così diversi e fuori luogo rispetto a quanto letto finora.


Cos'è successo quindi alla Howard?
Perché rovinare una famiglia, un sogno, una saga intera?
Perché inserire storie e amori presto abbandonati, perché rovinare coppie stabili senza prima preparare queste cadute, perché concludere tutto con una riunione di famiglia in cui pezzi necessari di quella famiglia -e del racconto fatto finora- vengono lasciati fuori con scuse banali?
Per soldi o per noia, per astio o per bisogno di dire verità a cui la vita ha portato a credere?
Non so quale fosse lo scopo di riprendere e concludere in modo così diverso e raffazzonato una saga che era perfetta così com'era.
So solo che ci si resta un gran male, che si finisce con l'amaro in bocca.
Se qualcuno a differenza di me preferisce leggere un libro sapendone qualcosa di più, fermatevi -vi prego- ad Allontanarsi.
I cambiamenti sono sempre una brutta bestia.
In questo caso, bruttissima.

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