3 novembre 2019

La Domenica Scrivo - Rivedersi al Cinema (Shining e La Cosa)

La Settimana di Halloween si conclude giocando due assi.
Due titoli, due cult, del genere horror.
Due film che in realtà hanno trasceso il loro genere di appartenenza, diventando altro, diventando cult appunto: punti di riferimento per il futuro, intoccabili a distanza di anni.
Il bello, il surplus, è dato dall'aver visto questi due titoli lì dove ogni film andrebbe visto: al cinema.
Sullo schermo più grande, con l'impianto audio migliore.
Il bello, è stato condividere queste visioni: con sconosciuti pieni di ansia e timore referenziale, con l'entusiasmo dei fan più accaniti.



Ho visto, per la prima volta nella mia vita La Cosa.
Cosa?
Sì, non avevo mai visto La Cosa.
Onestamente, mi rendo conto anche di aver confuso per anni Carpenter con Cronenberg, e li sento già i puristi con i capelli ritti in testa.
Perdonatemi.
E mettetevi però nei panni di chi, come me, non sapeva cosa aspettarsi, non sapeva nemmeno di cosa La Cosa potesse parlare.
Ho voluto rimanere all'oscuro di tutto, non leggere niente, non informarmi.
Lasciare ad altri l'organizzazione della serata (privilegi di far parte del gruppo di lavoro di un cinema come il Teatro Montegrappa) e godermi lo spettacolo.
Godermi La Cosa che arriva nelle sembianze tenere di un cane-lupo, a cui un gruppo di scienziati norvegesi spara addosso e un gruppo di scienziati americani invece difende e accoglie. Quel cane è in realtà un'imitazione di un cane, un alieno rimasto congelato nel ghiaccio per anni, e che ora risvegliato rischia di far estinguere ogni specie del pianeta Terra.


Ma non è quella Cosa a far paura, per quanto gli effetti speciali ovviamente retrò lo rendano un qualcosa di orribilmente viscido e inquietante. È la tensione, lo scontro, il sospetto che insinua in quegli scienziati. Chi è stato contagiato/trasformato? Chi dice di essere quello che non è? Come fidarsi dell'altro, come sopravvivere?
Scatta così il più classico film sui sospetti, in cui non vengono disdegnati l'uso di bombe e lanciafuoco, in cui il ragionevole Kurt Russell prende il potere, cercando con la logica di sconfiggere questa Cosa, sconfiggere i dubbi.
Onestamente, La Cosa non è certo diventata la mia cosa preferita.
Nonostante un Kurt Russell davvero bello, nonostante effetti speciali vintage ma che reggono bene e si fanno affascinanti.
E nonostante un'intensità innegabile, la cosa migliore di vedere La Cosa è stata sì vederla su grande schermo, nitida, perfetta, con un impianto audio a dare giustizia alla colonna sonora di Ennio Morricone, ma è stata soprattutto vederla assieme a dei veri fan come quelli di Fanacea, che la serata e il film li avevano decisi e programmati.
La loro emozione palpabile prima della proiezione e dopo, i loro interventi a spiegare il perché di questo alone di cult, i tanti modi di interpretare il finale, le piccole curiosità riguardanti il film e la sua costruzione... questo ha fatto della visione un qualcosa in più!
Come se l'entusiasmo, quello vero, fosse reale solo se condiviso.


E poi, Shining.
Sì, quello Shining di Kubrick diventato un capolavoro, un riferimento per tutti.
Quello Shining che ora ha un suo sequel, non richiesto, ma già uscito dalla penna del suo creatore Stephen King.
Vederlo su grande schermo, a così tanti anni dalla prima visione per poterlo dire una nuova prima volta, fa la differenza.
Fa la differenza soprattutto se lo si vede in una sala a sorpresa gremita, di giovani e famiglie, di adulti pronti a tornare all'Overlook Hotel.
E la senti subito l'importanza di quello che vedi, in quella ripresa aerea omaggiata poi più e più volte nella storia del cinema. La senti l'inquietudine che avanza in quel colloquio di lavoro sinistro, lo sai che tutte le buone promesse di Jack verranno disattese, il suo cercare pace e silenzio, il suo voler finalmente dedicarsi alla scrittura del suo libro. E poi c'è Danny, che non ricordavi così strano, non ricordavi il suo Tony.
Ricordavi le due gemelle, ovviamente, i lunghi carrelli fra i corridoi di quell'hotel vuoto che chissà quanto costa mantenere caldo, ricordavi il finale, lo sguardo di Jack Nicholson ovviamente, diventati iconici.


In mezzo, una storia di pazzia e di fantasmi, di luccicanza e comunicazione superiore, una storia di un regista che inventa riprese, angoli, punti di vista. Che fa sobbalzare solo con la colonna sonora. Sì, fra i tanti spauracchi possibili, fra la tanta tensione che si accumula, a farmi letteralmente saltare sulla poltrona è stata la colonna sonora che si fa alta e si interrompe, lì, sulla scritta "Giovedì".
Facendoti sentire pure un po' stupida.
Onestamente, non essendo fan, non essendo una maniaca, i minuti extra aggiunti, il nuovo montaggio portato in sala in questa Extended Edition non so bene quali siano stati.
So però che vedere su grande schermo certi titoli, creare l'evento, creare interesse per un film che sì, puoi trovare sulle varie piattaforme, puoi averlo pure in DVD e vedertelo a casa... Ma vuoi mettere l'attenzione che un cinema dà e richiede, vuoi mettere il grande schermo, l'impianto audio, la condivisione di quel momento con una sala gremita?
E sentire la paura, la bellezza, che si diffondono, sentire i commenti, gli scambi fra sconosciuti e amici?
Sarà banale, sarà una cosa ovvia, ma il potere del cinema, la magia del cinema, è proprio questa.
Ed è proprio per questo che non smette di essere la mia droga preferita.

4 commenti:

  1. Una droga che non costa troppo e ha solo benefici. Qui succedono COSE grosse, non sei la prima a confondere Carpenter con Cronenberg, hanno sfornato i due migliori remake di sempre (l'altro é "La mosca" uno lo hai appena visto in sala), sono leggerissimamente di parte visto che Carpenter é il mio preferito di sempre, e "La Cosa" un film totale perché prima delle creature viscide create da Rob Bottin, ti fa temere la bestia più terribile della galassia: l'uomo. Quando ti capiterà di rivederlo ti piacerà ancora di più, perché é un film che non perde nulla con il passare delle visioni, al massimo guadagna. Cheers!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Parlarne e discuterne con i fan è stato sicuramente di aiuto per vederlo sotto una luce... da fan.
      Non sarà mai il mio genere, ma le chiavi di lettura, le tante curiosità che mi hanno snocciolato mi hanno fatto capire il suo alone di cult e ancora una volta quale droga è il cinema ;)

      Elimina
  2. Purtroppo non avrò mai la possibilità di vederli al cinema, tuttavia il primo potrei benissimo rivedere, mentre il secondo, anche, anzi, la versione extended mi attende sul mio MySky ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il grande schermo ha sicuramente un valore aggiunto, ma mi rendo sempre più conto che anche condividere la visione con qualcuno a casa fa la differenza. Con i vecchi titoli sono ammessi commenti e riflessioni in libertà, e la serata ci guadagna ;)

      Elimina