22 novembre 2019

Light of my life

Andiamo al Cinema

Siamo in un futuro imprecisato.
Un padre e una figlia si muovono per i boschi, guardinghi e in silenzio.
Lei si cruccia, si arrabbia, non lo ascolta.
Lui cerca di crescerla il più possibile protetta e istruita, in grado di cavarsela nel caso di fughe improvvise, piani B da mettere in atto.
Il bello sarebbe sapere solo questo del nuovo film di e con Casey Affleck, scoprire lentamente quello che è successo in quel futuro, farsi cullare dai racconti di un padre pieno di inventiva, di una figlia curiosa.



Siamo in quel futuro in cui la popolazione femminile è stata sterminata da un virus imprecisato.
La piccola Rag ne è immune.
Per questo quel padre la protegge come può, per questo la traveste da maschio, sta lontano dai centri abitati e dagli altri esseri umani.
È merce rara, preziosa. È merce, soprattutto.
E lui non vuole questo per lei: un futuro da cavia di laboratorio, da incubatrice per salvare il mondo.
La cresce come può, cercando consigli nelle biblioteche dimesse, cercando riparo nei dolorosi ricordi di quella madre che non c'è più.
Lei, Rag, come tutte le adolescenti non ci sta.
Non capisce, non sente la paura o i pericoli.
Li sentiamo noi, per tutto il film, che viene così vissuto in un perenne stato di ansia in cui non bastano le case all'apparenza accoglienti a farci sentire al sicuro, non bastano uomini che sembrano capire la situazione a far sentire protetti.


Siamo -ora- in un presente in cui il genere femminile è insorto.
I movimenti dal #metoo a Time's Up spopolano a Hollywood chiedendo cambiamenti giusti ma anche cacce alle streghe non sempre condivisibili.
Siamo in un presente in cui anche Casey Affleck deve fare i conti con il suo passato.
Per la precisione, l'accusa di molestie da parte di due donne nel 2010 che nonostante l'archiviazione e la difesa da parte di colleghi, è una macchia che non gli è più stata tolta.
Figuriamoci adesso.
Cerca di farlo chiaramente qui, parlando a quell'universo femminile facendo ammenda attraverso le storie: quei racconti che da padre crea per intrattenere quella figlia annoiata, questo film stesso per dimostrare la forza e l'importanza delle donne, quali sono gli uomini giusti.


Ma Light of my life è per fortuna più di un involontario (ma riuscito) manifesto, è anche un saggio sull'importanza della parola, ripetuta e inventata, letta o tramandata.
Ed è un film che nel suo generare ansia, nel suo essere di genere (distopico) ma anche fuori genere (dai toni dimessi) crea un connubio che si fa poesia, che inquadra bene l'essere genitori pur se in una situazione limite.
Aiutano l'interpretazione di Affleck, che per la fragilità e la forza fa il pari di quella che gli è valsa l'Oscar in Manchester by the sea, una coprotagonista al suo esordio (Anna Pniowsky) incantevole, una colonna sonora che si intromette nei momenti giusti e una fotografia che rende ancora più suggestiva la natura, le case che vengono occupate.
Siamo in un presente in cui un film tanto diverso, tanto speciale è al cinema.
Ora.
Il consiglio è quello di non perderlo.

Voto: ☕☕☕☕½/5


12 commenti:

  1. Ciao! Per quanto l'affleck in questione sia un ottimo attore drammatico il film non mi ispirava per niente, a maggior ragione per quell'occhiolino al femminismo... Però vedo che i primi commenti son positivi e il tuo anche di più. Potrei ricredermi ☺️

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    1. Ciao! Ricrediti, io non gli davo fiducia per la questione "post-apocalittica" invece c'è una gran poesia dentro e la questione femminismo c'è ma non si sente come un peso. Anzi.

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  2. Decisamente piaciuto anche a me. Solita storia, che troppo deve ai Figli degli uomini, ma le interpretazioni e i toni fanno la differenza per fortuna.

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    1. Io -pur non avendolo né letto né visto- l'ho associato a The Road. In ogni caso il piccolo Affleck dimostra non solo di saper recitare, ma anche di scrivere e dirigere meglio del fratello!

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  3. Dalla trama mi ha ricordato Senza lasciare traccia (Leave No Trace), film che mi aveva annoiato tantissimo.
    Dopo questa recensione entusiastica, con tanto di nuovo header annesso, mi tocca però recuperarlo. Sperando sia più dalle parti di Manchester by the Sea. Anche se a pensarci bene quel film mi aveva fatto soffrire un sacco, quindi non so se sperare sia altrettanto intenso. :)

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    1. Oddio, Senza lasciare traccia l'avevo completamente rimosso ed effettivamente sembra un punto di partenza simile. Per fortuna Casey Affleck scrive e recita molto meglio, non si soffre come a Manchester ma l'intensità c'è, vedrai ;)

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  4. La trama parrebbe far per me, perciò una visione la si darà certamente ;)

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    1. Conceditelo, una storia fatta di tante storie bellissima.

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  5. Piaciuto molto, e ho trovato la ragazzina davvero brava

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    1. Ero leggermente distratta da Casey, ma sì, alla sua prima prova la ragazzina gli ruba spesso la scena.

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  6. Infatti mi chiedevo: non c'era stato già The Road?

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    1. Scoprirò a breve quanto sono simili, c'è l'ho in libreria pronto per essere letto!
      Questo resta comunque un gran bel film.

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