18 gennaio 2023

Avatar 2 - La Via dell'Acqua

 Andiamo al Cinema

Io, 13 anni fa, mi ero lasciata trascinare dalla folla.
… E il campione d'incassi, e il 3D, e la sala piena.
Solo ad un mese di distanza ero riuscita a trovare posto, un posto sfortunato, fila laterale con cui gli occhialini poco servivano.
E ne ero uscita delusa.
Fortemente delusa, pure un po' annoiata, per una storia poco originale, per un protagonista che poco mi faceva simpatia, per quei richiami a Pocahontas che pure io avevo fatto.
Non a caso, è forse il primo film visto al cinema della mia vita, di certo quello che più ricordo.
Di Avatar invece ricordo poco, pochissimo, se non i vicini di posto che erano alla loro terza visione, se non lo splendore di Pandora.
Tredici anni dopo mi sono interrogata: l'evento dell'anno, il film che stava riportando laggente al cinema, il sequel più atteso, il primo sequel di quella che sarà una saga pronta ad arrivare a cinque, fa per me?


Per me che sono ancora piena di pregiudizi, che storco il naso, alzo gli occhi al cielo (per i record infranti, per i commenti superlativi e anche per le critiche secche)?
Che senso aveva, correre al cinema, per la gioia di demolirlo?
Che senso aveva, comprare un biglietto se la voglia mancava, se ormai l'ho capito che questo non è il tipo di cinema che fa per me, che apprezzo?
Non sono per l'azione fine a se stessa, non sono per l'uso spregiudicato degli effetti speciali, non sono per le innovazioni tecniche che superano il racconto.
E lo so che non è la trama che fa il film, ma è come questa storia viene raccontata.
Ma preferisco due attori, anche uno solo volendo, dentro una stanza, e una sceneggiatura come si deve a baraonde estetiche che costano fior fior di milioni.
Questione di scelte, di gusti.
E no, il teatro non centra.


Ma il destino ha deciso per me, mi ha messo di turno nel cinema con cui collaboro proprio sabato sera, proprio con Avatar 2, e mentre strappavo i biglietti di famiglie eccitate, di gruppi di amici ansiosi e di solitari incuriositi, ho deciso di entrare in sala anch'io, cercando di mettere a tacere certi pregiudizi e godere dello spettacolo.
Così è stato?
Non proprio.
Perché sì, ci si perde fra il verde e poi il blu di Pandora, ci si immerge in acque profonde e abitate, si stringe amicizia con tulkun, e anche se 192 minuti con gli occhialini per chi ha già gli occhiali li considero una tortura, un po' mi sono mancati nella mia visione in 2D.
Il problema è il resto.


È una storia che avanza con il pilota automatico, con il già visto che bussa in continuazione, in dinamiche così elementari da rovinare la poeticità di certe scene appena un personaggio qualunque apre bocca.
Figurati se lo fa uno della nuova generazione che in italiano ripete a piè sospinto il fastidioso intercalare "Bro". Anche nei momenti più drammatici.
Nel resto ci metto pure le roboanti scene d'azione, in cui sì, si resta sospesi per un po', si resta avvinti in scontri e in tulkun per cui si fa il tifo, ma come sempre, la mia mente dopo poco inizia a deviare, a farsi i fatti suoi. È più forte di me, il mio essere concisa -anche se da questo post fiume (in acqua siamo, d'altronde) non si direbbe- so che tra finte, false piste, prima o poi si arriva al finale e al vero vincitore.
Che qui non è così vittorioso con cicatrici difficili da guarire e un nemico che non è stato sconfitto del tutto.
Ovvio, se vuoi portare avanti la saga per altri tre capitoli.


La delusione, quindi, la noia, hanno prevalso anche questa volta.
Che alla famiglia Sully non sono riuscita ad affezionarmi, tagliati con l'accetta come sono i caratteri dei suoi componenti.
Che per quanto ammiri la capacità tecnica di chi certi effetti speciali li rende così reali, sto dalla parte di documentaristi che certe scene le riprendono dal vero.
Che per quanto ammiri la tenacia, la capacità di rivoluzionare il cinema pur partendo dal classico, James Cameron non sarà mai un regista di riferimento e gli continuo a preferire la storia d'amore e ghiaccio che è Titanic, tanto che potrei pure rivederlo in sala a breve per farci pace.


Mi sono chiesta se è solo questione di pregiudizi, di com'è che una saga dove l'azione la fa altrettanto da padrona, dove la trama si ripete con Morti Nere sempre più grandi da distruggere, mi ha invece conquistata.
Questione del giudice Tempo?
Questione di personaggi più profondi, di mondi più speciali in cui ci si cala, senza bisogno di minutaggio aggiuntivo per mostrarceli in ogni dettaglio?
Questione di cuore, forse?


Ancora non ho trovato risposta, non lo so perché il mio cuore batte per una Galassia lontana e non per Pandora, e so che quando Avatar 3 - uscirà, sarò ancora qui a chiedermi se andare in sala oppure no.
Quanti anni ho a disposizione per scenderci a patti?

Voto: ☕☕½/5

6 commenti:

  1. A questo punto credo che il secondo viaggio del Titanic ristrutturato in 3D sia più nelle tue corde, eppure sono convinto che magari Pandora non farà per te, però Cameron non sia il regista esclusivamente per "maschietti" la cui fama si porta dietro, però mi sa che per un po' dovrete stare a distanza, hai bisogno di decompressione, tipo beh, "The Abyss" ;-) Cheers

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  2. Io sono riuscita a staccare il cervello per tre ore che mi sono sembrate una, quindi promuovo anche questo secondo capitolo, con tutti i suoi inevitabili difetti legati alla trama. Ovvio, sono uscita senza occhi (e sono andata a vedere lo spettacolo 2D, fortunatamente) quindi spero che i prossimi seguiti possano durare meno!

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  3. Ieri sera ho visto *Quo vadis, Aida? *.
    Jasmila Zbanic dirige un dramma sul massacro di Srebrenica. Luglio 1995: quando i serbi occupano la città.
    A me piace il film didascalico, che insegna storia e comportamenti.
    Il solo pensiero di Avatar mi fa venire l'orticaria.

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  4. Meravigliosa recensione di un film che probabilmente non andrò mai a vedere...a meno che non mi offrano un biglietto gratis e farei pure lo schizzinoso.
    Ho visto il primo capitolo e ricordo solo che il protagonista forse , vado a memoria è quello che ha interpretato la Torcia nei primi due film sui FQ della Fox e poi successivamente il Capitan America nel MCU.
    Hai scritto la verità e hai scritto con il cuore e al cuore non si comanda ,è inutile.
    Ciao

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    1. Ciao Max. No il protagonista è Sam Worthington che con la Marvel non ha nulla a che vedere. Il film è un gran film, però già minato dall'arrivo in sala dei Me Contro Te. Il che è tutto dire...

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  5. Non l'ho ancora visto, non sono certo tra quelli corsi a vederlo, ma mi sa che sei stata ancora troppo buona XD

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