12 novembre 2025

Triello Streaming: I Roses - Hedda - The Woman in Cabin 10

Orientarsi nelle offerte streaming non è mai facile, il rischio sòla è alto, incappare in qualcosa di curioso non è scontato.
La formula leoniana è un buon modo per orientarsi:

Hedda
Il Buono

Nia DaCosta che adatta Ibsen sembra già un contrasto importante.
Non che si voglia male alla prossima regista di 28 anni dopo, che già ha dimostrato di saperci fare con gli horror, ma da chi ha diretto film di genere compreso un Marvel, il teatro norvegese sembra un filo distante.
Per fortuna qui non si guarda a pregiudizi, e anche se ci si prendono molte libertà, se cambia generi e attrazioni e si fa più moderna nel linguaggio, Hedda nelle sue mani è interessante proprio per la regia.
Tessa Thompson dà una mano con il suo fare provocante, con il suo magnetismo, capace di attrarre un marito con le mani bucate come Tom Bateman, di riacciuffare un'amante fragile come Nina Hoss che del sesso disquisisce in un saggio che potrebbe far perdere il posto proprio a quel marito che con le sue mani bucate ha comprato una magione che non può mantenere se non con un buon posto all'Università.


Tutti i destini si riuniscono in una lunga notte, in una serata in cui il mondo degli eccessi e delle esagerazioni di Hedda si scontra con quello accademico del marito, in giochi di seduzione e provocazione che diventano pericolosi. Le pedine sono gli altri, sono un giudice che amministra la vita di Hedda e la vorrebbe per sé, sono quel marito geloso e sono quell'ex amante che deve imporsi in un mondo di uomini, con la sua nuova amante e musa ispiratrice fin troppo debole e facile da schiacciare per Hedda.
Ci si muove così in una tenuta inglese perdendoci nelle bellezze degli arredi decò, negli abiti provocanti degli invitati, nei colpi di testa di Hedda tra un bagno in mezzo al lago e un ballo al ritmo di It's Oh So Quiet, con la regia che si muove fuori e dentro le stanze e i tumulti dei personaggi, cercando angolazioni suggestive, incorniciando dettagli, dando ritmo e vita alla serata di una moglie annoiata che si diverte a manipolare e sopraffare.
Nia DaCosta sembra stregata dalla forza di una protagonista fuori posto e fuori tempo, e la fa respirare, girando attorno a una lunga notte, costellandola di scene e di momenti.
Se il rigore di Ibsen sembra distante, questa Hedda vibra come gli anni '20 e come gli anni polarizzati di oggi, ma si salva.

Voto: ☕☕½/5


The Woman in Cabin 10
Il Brutto

Che contratto avrà mai firmato Keira Knightley con Netflix per farla finire in questo brutto film?
Davvero essere protagonista di una spy story a suo modo emozionante come Black Doves, e magari vedere finanziati altri progetti, l'ha portata ad accettare il ruolo di un thrillerino che nemmeno nei peggiori pomeriggi di Rai2 verrebbe passato? 
Siamo sempre alle solite, con i ricchi che fanno i ricchi e di cui dovremmo invidiare la ricchezza ma non la morale, siamo a bordo di uno yatch e il nostro sguardo è quello sospettoso di una giornalista così integra e così brava da essere ammirata da ogni stagista della redazione. Su quello yatch ci finisce per lavoro, non certo per vacanza, e tanto è ligia nel suo lavoro da non smettere mai di lavorare. Eccola così pronta a puntare il dito e gridare all'allarme: donna in mare, quella della cabina 10
Ma, ohibò, la cabina 10 è vuota, non c'è mai stato nessuno, chi ha visto Lo?
Complotto!!1!! 
Non vi credo, brutti, ricchi e viziati, cosa mi nascondete? Perché vi prendete gioco dei miei jeans, delle mie scarpe, dei miei abiti luccicanti? Perché non mi credete? Nemmeno il mio ex, che guarda caso era nell'esclusiva lista degli invitati.


Dopo la donna sul treno con le allucinazioni da alcolista, ecco il PTSD di una giornalista, che andrebbe anche bene come guilty pleasure se non si raschia il fondo tra attrici sottopagate, eredità da impugnare, e cattivoni pronti a uccidere e a gettare la maschera davanti a tutti.
Insomma, si arriva a un finale senza alcun crescendo degno di nota -se non un livello di sicurezza pari a zero- perché si affonda nel trash più assoluto, in un guazzabuglio di assurdità e di dialoghi.
Se la carriera di Keira sembra essersi arrestata su titoli in streaming di sempre più dubbio gusto, che scotto dovevano pagare Guy Perce, Gugu Mbatha-Raw, Kaya Scodelario e Hannah Waddingham, belle e inutili statuine?
Vorrei dire che è un film così brutto che almeno fa il giro e diventa divertente, ma si prende così tanto sul serio che resta solo un brutto film che nemmeno salva la serata.

Voto: ☕/5

I Roses
I Cattivi

I cattivi sono stati i critici che hanno subito bollato questo remake come non da fare e troppo inglese e troppo mal organizzato per essere riuscito?
I cattivi sono i Roses, che odiano il mondo intero e finiscono per odiare se stessi quando il mondo inizia a girare in modo diverso e loro a dimenticarsi di essere uniti nella loro cattiveria?
Di certo il cattivo è Tony McNamara che decide di tenere quel cognome ingombrante che riporta al film cult del 1989, e se pur tratto dalla stesso romanzo, poteva avere possibilità migliori senza bisogno di questo scomodo paragone.


Perché i Roses interpretati da Benedict Cumberbatch e Olivia Colman sono molto inglesi, così inglesi da non disdegnare cattiverie e improperi e parolacce e giudizi sui colleghi americani. Lei cuoca provetta che in America si è relegata a essere madre, lui architetto visionario, in una notte tempestosa vedono le carriere ribaltarsi. Ma la superano, pur con difficoltà, pur per un soffio, pur perdendo dei figli cresciuti in fretta e consegnando nelle mani dell'altro una casa da costruire che diventa un'ossessione.
Sì, siamo sempre dalle parti delle vite lussuose dei ricchi da invidiare e di cui no, non invidiamo la morale, ma siamo anche in una sceneggiatura inglese che questo lo sa e che gioca con le frecciatine, con le battutine, imbarazzando forse gli altri invitati a tavola (spiace, sono meri spettatori con poco peso  Andy Samberg, Ncuti Gatwa, Zoë Chao e Kate McKinnon) ma non il pubblico. Non me, almeno, che nel crescendo di dispetti e sfide e dolori e cattiverie, mi sono divertita.
Nonostante molte esagerazioni, una chimica piuttosto assente tra i due protagonisti, su questa discesa negli inferi di un matrimonio pieno di colpi bassi, e su un finale esplosivo, non ho nulla da ridire.
Così cattiva, in fondo, non lo sono.

Voto: ☕☕½/5

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