Due premesse necessarie:
1- Questo è il primo documentario di Frederick Wiseman che vedo. Che ci posso fare, il genere, pur appartenendomi, non è dei più facile da reperire né da godere, ha bisogno della sua predisposizione, del suo tempo.
2- Il documentario in questione dura 197 minuti. Sì, esatto, 197 minuti.
Con questa partenza, non potevo che avere paura di affrontare un simile film, ma ci sono state almeno due condizioni favorevoli ad aiutarmi:
1- Il tema del documentario, che mostra, osserva e racconta la brulicante vita della biblioteca -o meglio delle biblioteche- pubblica di New York.
2- Una predisposizione data da una certa malinconia, dal bisogno di bellezza e di ottimismo per superarla.
Bellezza e ottimismo ho ottenuto, anche in misura più del necessario, grazie a Wiseman, che nelle varie sedi della biblioteca newyorchese è stato, ha ripreso, svelandone poi segreti, dietro le quinte, curiosità ma soprattutto la sua normalità, i momenti di quotidianità intrisi di quella bellezza di cui avevo bisogno.
Osserva, lui, monta poi senza bisogno di una storia, ma raccontando storie, unendo punti, e formando la bellezza.
Giovani che studiano, che ricercano in internet, bambini che apprendono, anziani che discutono, incontri con romanzieri e poeti, ma anche riunioni del CdA, discussioni del personale per migliorare la gestione e il futuro di una biblioteca che è molto più del semplice prestito di un libro. E' un non luogo, un paese a sé, con le sue regole, i suoi abitanti.
Ne esce così un ritratto di New York stessa, di chi la abita ma anche dell'oggi universale, con le sue strade da delineare per andare avanti, con la bellezza che sbuca e affiora. Si sorride, così pieni di gratitudine per i 197 minuti di poesia visti, anche se ovviamente qua e là la palpebra può cadere.
Si ringrazia allora, per quelle discussioni piene di verità su L'amore ai tempi del colera, sulla politica del linguaggio, per quell'entusiasmo di bambini che manovrano il loro robot, di anziani che imparano ad usare il computer.
E' un'umanità che scalda il cuore e scalda le biblioteche, quella che osserviviamo, che ci sta accanto, che le fa vivere, ci fa vivere, con speranza e bellezza.
Grazie, signor Wiseman, per tutto questo.
Bocciate JLaw e Matilda De Angelis e promosso un documentario di 197 minuti su una biblioteca?
RispondiEliminaPremettendo che non ho visto nessuno dei film in questione, ma questo Venezia 74 mi sa che io me lo sarei vissuto in una maniera differente... :)
Per questo documentario una certa predisposizione e un certo riposo sono fondamentali, sulla De Angelis e Lawrence ti attendo al varco e vedremo se non mi darai ragione!
Elimina