23 febbraio 2022

Metropolis

Andiamo al Cinema (con Orchestra dal Vivo!)

Visto a spezzoni, inevitabili, durante l'Università.
Visitato parte del set e delle ricostruzioni al Museo del Cinema di Berlino.
Quasi ogni settimana, da anni, vado al multisala di fiducia che porta il suo nome.
Ma ancora, Metropolis non lo avevo visto.
Quasi 100 anni, quasi 3 ore di durata, che meritavano una visione come si deve.
Non certo una serata qualunque, nella comodità a rischio appisolamento sul mio divano.
L'opportunità, quella irripetibile, è venuta quasi per caso.
In un venerdì di dispiacere, dopo essere volata fino a Berlino per la Berlinale, trovando i film più interessanti ancora sold out.
Con la pioggia e il vento che sferzano e un museo come unica soluzione per ingannare il tempo.
Con un poster, che nella stazione della U-Bahn a fare da illuminazione:

(il poster aggiornato non sono riuscita a trovarlo su Google)

Metropolis, con orchestra dal vivo, proprio per quella sera.
In un cinema storico, con tanto di palchetti, con posti ancora disponibili.
Prenoto seduta stante (tranne poi dover chiamare call center vari per capire se la mia prenotazione era andata a buon fine - spoiler: no, a due ore dallo spettacolo ho dovuto rifare l'intera procedura), per godermi finalmente lo spettacolo che è Metropolis.
In solitaria, tristemente, che mia sorella berlinese di passare tre ore al cinema non ha voglia e decide di tenermi un posto al bar all'angolo.
Ma tant'è, mi presento in orario, mi accomodo nel mio palchetto, ascolto una pianista improvvisare ingannando l'attesa e infine applaudo l'orchestra che scende dal palco, lasciando posto solo allo schermo e a un film che ha quasi 100 anni.


Un film che ha richiesto 620.000 metri di negativo e impiegati, secondo la pubblicità, 8 attori di primo piano, 25.100 uomini, 11.000 donne, 1.100 calvi, 750 bambini, 3.500 paia di scarpe speciali, 50 automobili.
Un film che è un kolossal, sì, e che presa l'abitudine di lunghissime scene per mostrare le emozioni dei protagonisti, per aspettare i cartelloni con i dialoghi, con qualche risata involontaria che arriva, conquista.
Conquista nel suo mostrare un futuro come sempre distopico ma non troppo distante dalla verità storica e attuale: con ricchi che guadagnano e vivono negli agi, con poveri che lavorano fino allo stremo delle forze.
E la speranza, chiamata Messia, che potrebbe arrivare a liberarli.
Speranza che si chiama in realtà presa di coscienza, anzi, cuore, che possa finalmente mediare tra mano e cervello, in un pamphlet sui diritti dei lavoratori che dovrebbe essere ancora lo slogan dei vari sindacati.


Più della trama (decisamente più politica e impegnata di come mi aspettavo), più della deriva romantica immancabile, a colpirmi è stato come Metropolis è stato girato.
Tecniche e sovrapposizioni, carrelli e ricostruzioni, comparse numerose e numerosi effetti speciali, speciali davvero, tra set futuristici, modellini in scala e un lavoro che ancora oggi fa girare la testa e ha di che insegnare a registi artistoidi che non saranno mai sperimentatori quanto Fritz Lang.
Certo, nonostante la pausa di mezzo e il vino che fioccava fra le poltrone, qualche momento di smarrimento, di pensiero che va altrove, c'è stato.

Ma perdermi tra la bravura di un'orchestra affiatata, con musicisti in pausa che si giravano a loro volta per godere del film, perdermi tra gli sguardi, i sussulti, i sorrisi e le risate, di chi come me in un venerdì sera berlinese era lì tra il pubblico, confondermi fra gli applausi a scena aperta a proiezione finita ed essere partecipe di questo spettacolo, resta un'esperienza indimenticabile.
Qui, il cuore, capace di unire cervello e mani, lo si sente davvero.

10 commenti:

  1. Ma che esperienza meravigliosa!!
    Sicuramente ha reso ancora più indimenticabile un film che colpisce ancora oggi per la sua modernità e la sua fantasia.

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    1. Alla fine mi ha fatto bene aspettare l'occasione giusta!
      Difficilmente dimenticherò la serata, sul divano sarebbe stata tutta un'altra cosa.

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  2. I film muti con orchestra sono una figata, mi è capitato di riuscire a vedere solo “Nosferatu il vampiro” così, ma questo classico deve essere stato uno spettacolo, visto nelle condizioni ideali per noi cinefili ;-) Sul film nulla da dire, giù il cappello! Cheers

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    1. Il cinema berlinese offriva anche Chaplin in settimana, al prossimo giro spero di vederci altre meraviglie!

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  3. Già è un'esperienza questo film, figuriamoci vederlo così, fantastico ;)

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    1. Esatto, l'esperienza collettiva e live ha aumentato l'effetto sorpresa.

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  4. Un film che ho in lista da un po'.
    Tanta invidia per l'esperienza berlinese, peccato per i biglietti, certo che volare fino a Berlino e non aver la possibilità di vedere il meglio è davvero un peccato!
    Ma la pausa è un'occasione meravigliosa!

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    1. Mea culpa per aver prenotato all'ultimo e aver aspettato a prenotare i biglietti, ma comunque 4 film di cui due segnati, sono riuscita a godermeli ;)

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  5. Sono passati quasi 100 anni, e io non l'ho ancora visto.
    Cercherò di non farne passare altri 100, prima di recuperarlo. XD

    Certo che vederlo accompagnato da un'orchestra dev'essere un'esperienza unica.
    Domanda: ma il viaggio fino a Berlino lo hai fatto su una DeLorean? ;D

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    1. Per come è presa la burocrazia degli aeroporti, sì ;)

      Sono convinta che più cinema dovrebbero puntare ad eventi simile per riattirare il pubblico perduto.

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