26 aprile 2022

In Breve: Life & Beth - As We See It - PEN15 S02

I brutti fantasmi dell'adolescenza affrontati con molta ironia, l'autismo raccontato bene.
Oggi lo spazio è dedicato, in breve, a tre titoli che sanno essere il perfetto ibrido tra comedy e drama.

Avrei voluto parlare anche dello speciale di Pasqua di Doctor Who, ma l'entusiasmo per un'avventura piratesca piena di buchi di trama, zero pathos e effettacci speciali è così sotto alle scarpe che rimando al commento di Cassidy stanco come me di sparare sulla croce rossa a forma di doppia C rappresentata dalla gestione di Chris Chibnall.

Molto meglio puntare alla qualità e quindi a queste tre serie TV:

Life & Beth


In Breve: Beth sembra vivere la vita perfetta. 
Abita a New York, il suo lavoro è assaggiare e vendere vini, ha un fidanzato/collega che la vuole sposare. Ma alla morte della madre, tutto crolla, e si ritrova a fare i conti con le cicatrici del passato e con l'adolescenza a Long Island da cui è scappata.
L'incontro con un contadino senza filtri, l'aiuterà a ritrovare l'equilibrio.


Chi c'è: Amy Schumer, che crea, dirige, scrive e interpreta la vita di Beth basandosi sulla sua biografia, facendo di Michael Cera la versione non troppo lontana dal marito Chris Fischer.
Poi ci sono Michael Rapaport nel ruolo di un padre difficile e Jonathan Groff in quelli inediti di un amante gran poco focoso.

Episodio Migliore: senza troppi dubbi Leonard (1x07), in cui il rapporto con il padre viene approfondito, in un'avventura newyorchese che scalda il cuore fino a commuovere, e MRI (1x09), in cui una risonanza magnetica fa riflettere su un passato di amicizia e di famiglia disfunzionale con cui è il momento di far pace, nonostante un medico alle prime armi che garantisce siparietti comici esilaranti.
Anche se c'è da dire che ogni scena con Michael Cera brilla più delle altre.

Funziona? Sì, più toccante, più personale e meno sfacciata, questa Amy funziona davvero bene.
Ci vuole forse un po' per ingranare, per capire dove e quanto si andrà a scavare, ma bastano pochi episodi per farsi trascinare al binge watching.

Tornerà? Sì, nonostante un'aria da miniserie, con un suo finale perfetto, la serie è stata rinnovata per una seconda stagione. 
Speriamo bene, di tornare in questo universo sono felice.

Voto: ☕☕½/5



As We See It


In Breve: Tre ragazzi nello spettro dell'autismo condividono un appartamento e una tutor impegnata ad aiutarli ad affrontare le piccole e le grandi difficoltà della vita per renderli indipendenti.
Jack, dall'alto della sua intelligenza non ha filtri e fatica a dimostrare i suoi sentimenti e ad accettare il cancro del padre, Violet al contrario vorrebbe solo innamorarsi e trovare l'uomo giusto, Harrison che a fatica esce di casa, deve trovare una stabilità dopo anni di protezione in famiglia.
Mentre Mandy, che è amica, madre e confidente, è indecisa se dedicare a loro tutta la sua vita, o se cercare altri sbocchi universitari.


Chi c'è: i nomi noti sono rappresentati dalla splendida Sosie Bacon e Joe Mantegna, mentre in linea con le nuove richieste di rappresentazione, gli attori Sue Anna Piet, Rick Glassman, Albert Rutecki sono a loro volta nello spettro dell'autismo.
Questo rende più vere le loro storie, le loro reazioni.

Momento Migliore: facciamolo per ognuno, quello in cui Violet festeggia per davvero il suo compleanno, quello in cui Harrison esce per la prima volta ad ordinare un gelato, il rapporto speciale tra Jack e Ewatomi.

Funziona? Sì, e fin dall'inizio visto che ci si commuove per l'avvio di un robottino aspirapolvere.
Tanto si deve ad Atypical e spesso lo si pensa, ma il paragone non sminuisce nessuna delle due serie.
Qui una storia d'amore era anche troppo prevedibile ed evitabile, ma tutto funziona senza scadere nel facile buonismo. 

Tornerà? Ancora non si sa.
Anche se il finale è bellissimo così, un rinnovo lo spero.

Voto: ☕☕/5



PEN15 - Stagione 2, Parte B

In Breve: Le avevamo lasciate in viaggio per la Florida, ma con la pandemia di mezzo l'avventura di Maya e Anna si trasforma in un'animazione che mette in mostra i difetti che le due, adolescenti, si sentono addosso riuscendo comunque a strappare tanta tenerezza per quelle infatuazioni da vacanza che ci si tiene stretti.


Lo speciale lascia poi il posto a una seconda parte di stagione in cui ancora una volta le due si sentiranno brutte, non accettate, non amate, litigando con genitori e futuri fidanzati. Con tanto di lutti, Olocausto, divorzi e razzismo da affrontare.
Insomma, chiamiamola semplicemente adolescenza. 
Quella degli anni delle medie, i peggiori.

Chi c'è: sempre loro, le amiche Maya Erskine e Anna Konkle che si imbruttiscono, si lasciano andare, affrontano fantasmi e prime volte. In un inno all'amicizia che regala momenti tanto assurdi quanto commoventi.

Episodio Migliore: inutile dirlo, Yuki (2x11) dedicato a una madre più rock di quel che ci si aspetta da una casalinga giapponese mi ha rubato il cuore, ma il finale in cui molti nodi vengono al pettine, in cui le due si confrontano e si supportano dall'inizio alla fine sulle note di Santana, lascia in lacrime. 


Funziona? Eccome!
Anna e Maya riescono ad essere uniche e così simili all'esperienza delle medie di tutti noi, o almeno la mia. Il livello di imbarazzo e di situazioni in cui loro, uniche adulte del cast, si ritrovano a confrontarsi con adolescenti veri è minore, ma il risultato non cambia.
Un Big Mouth meno sporcaccione, più reale.

Tornerà? No, con i nuovi impegni, con la maternità arrivata per entrambe, Maya Erskine e Anna Konkle hanno deciso di fermarsi qui, ma il finale, magari un po' frettoloso, è bellissimo.

Voto: ☕☕½/5

2 commenti:

  1. Sto aspettando che escano i sottotitoli degli ultimi episodi di PEN15. Non vedo l'ora! Tu li hai già trovati, o l'hai guardati senza?

    Pure la serie di Amy Schumer spero di trovarla, comunque a breve dovrebbe arrivare su Disney+.

    Life As We See It mi è sembrata più realistica, ma meno emozionante di Atypical. Tutto sommato comunque niente male.

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    1. Io pensavo che gli episodi dovessero ancora uscire, invece ci sono ma solo con sub inglesi. Approderanno prima o poi anche loro su Disney+?

      Per Amy prevedo un colpo di fulmine come è stato per me, mentre la versione più realistica di Atypical aiuta a gestire la nostalgia per quella bella serie.

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