27 aprile 2022

La Terra dei Figli

Andiamo al Cinema (in ritardo)

In The Road, un padre e un figlio vagano in un mondo allo sfascio. 
Sopravvivere ad ogni costo, non fidarsi di nessuno, sono gli insegnamenti da impartire a un figlio che non potrà conoscere la bellezza di un mondo dove ora il nemico, più dell'aridità, della fame, della distruzione, è l'uomo.

In Light of my Life un padre e una figlia vagano in un mondo allo sfascio. 
Sopravvivere ad ogni costo, non fidarsi di nessuno e camuffare la propria identità, sono gli insegnamenti da impartire a una figlia che in un mondo senza donne, senza maternità, diventa facile preda, ora che il nemico è l'uomo.


In The Walking Dead, quando ancora era una serie TV seguibile (io l'ho abbandonata alla sesta stagione), un padre e un figlio vagano in un mondo allo sfascio. 
Sopravvivere ad ogni costo, non fidarsi di nessuno, sono gli insegnamenti da impartire a un figlio chiamato a crescere in fretta, a combattere zombie ma soprattutto l'uomo, che diventa la vera bestia da temere.

In Anna, due fratelli vagano in un mondo allo sfascio. 
Sopravvivere ad ogni costo, non fidarsi di nessuno, sono gli insegnamenti che una madre lascia loro in eredità, prima di morire di una malattia che colpisce ed uccide gli adulti. Senza regole, senza civiltà, il nemico è l'uomo, anche se non ancora adolescente.


In La Terra dei Figli, un padre e un figlio navigano in un mondo allo sfascio. 
Sopravvivere ad ogni costo, non fidarsi di nessuno, sono gli insegnamenti da impartire a un figlio che non potrà conoscere la bellezza di un mondo dove ora il nemico, più dell'aridità, della fame, della distruzione, è l'uomo.

La domanda nasce spontanea: ancora?
Ancora immaginare un mondo alla deriva, un mondo post apocalittico dove le basi della società civile non esistono più, sostituite dalla legge del più forte in natura?
Ancora a mostrare le brutture di cui si può macchiare l'uomo pur di sopravvivere?
E ancora mostrare l'amore come mezzo salvifico, come molla per trovare della bellezza, in questo mondo allo sfascio?
Nel 2021, in Italia, ancora sì.
Anno in cui è stato adattato dal sapiente Claudio Cupellini il fumetto di Gipi (uscito nel 2016) ed è uscito pure il distopico Mondocane che più politico, più adrenalinico e più dalla parte dei ragazzi, lascia un segno più forte.


La domanda, ulteriore, è: il tutto non sembra poco originale? Con autori che non possono non conoscere il lavoro l'uno degli altri?
La risposta è sì. 
In caso contrario, sembrerà di essere davanti ad un gran film.
Io per prima mi sono innamorata di Light of my life prima di leggere il romanzo di Cormac McCarthy e capire quanto gli doveva.


Nel caso specifico La Terra dei Figli porta in un mondo diverso, più simile al Waterworld di Kevin Costner a dimostrazione che gli esempi e i richiami non finiscono mai.
Siamo in una laguna veneziana da sogno e da incubo, con un percorso di crescita e di scoperta che si fa a tappe, con personaggi, e situazioni che si rifanno al Pinocchio di Collodi, tra fate turchine, mangiafuoco, gatti e volpi, con il protagonista alla ricerca di un briciolo di umanità.
La sorpresa, la bellezza, è che la si trova attraverso le parole.
Attraverso il diario del padre, che non andava letto, che è il motore di ricerca di un figlio che non ha conosciuto gentilezze.
Lui che non sa leggere, cercherà chi può aiutarlo, ora che è rimasto solo.


Nonostante l'originalità che tentenna e uno schema noto, il bollino di garanzia che ormai Valerio Mastandrea costituisce, funziona anche qui.
Con La Terra dei Figli che incanta più per il comparto tecnico, per il mondo che crea e i personaggi sinistri che lo popolano.
Ma la sensazione di farsi fregare dal "dal cinema italiano un film così non te lo aspetti" è forte e a mente fredda, con i confronti che si fanno scontati e numerosi, ha purtroppo la meglio.

Voto: ☕☕½/5

4 commenti:

  1. E' indubbia la sua non originalità, certamente sorprende l'essere italiano, anche negativamente, però a me non mi è dispiaciuto.

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    1. Sommando tutto, non è dispiaciuto nemmeno a me. Ma a mente fredda una certa pesantezza e la non originalità hanno la meglio.

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  2. Ancora?
    Già è un tipo di storia che amo poco, poi ormai non se ne può più. :)
    Però c'è la garanzia Mastandrea, e L'ultimo terrestre di Gipi mi era piaciuto parecchio, quindi potrei anche ricredermi.

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    1. Il bollino Mastandrea fa da garanzia più a livello tecnico, che la storia è sempre quella e in alcuni tratti si fa davvero pesante qui.

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