11 aprile 2022

Il Lunedì Leggo - Middle England di J. Coe

Ci sono pochi scrittori di cui ho letto tutto.
Jonathan Coe è fra questi, anche se le biografie (su Bogart, su James Stewart e su B. S. Johnson) ancora mi mancano, questione di interessi, di tempi.
È che quando trovi la voce giusta, la segui ovunque.
A raccontarti di gialli internazionali, di case di cura oniriche, di incontri fortuiti con grandi star di Hollywood… E d'Inghilterra, ovviamente.
A questo giro, l'intento di Jonathan Coe era chiaro: raccontare la Brexit.


La pagina recente più divisiva, più sanguinante, della sua patria.
Per farlo, ha richiamato a sé i protagonisti de La Banda dei Brocchi e di Circolo Chiuso, con cui aveva raccontato gli anni '70 degli scioperi dei lavoratori, del rock progressivo, degli scritti di Tolkien, e gli anni '80 della ribellione punk, della Thatcher.
Ritornano quindi Benjamin, Doug e Philip, ma lo spazio va giustamente dato anche alla nuova generazione, perduta e allo sbando, con i social e la cancel culture in agguato.
Ne esce un'altra saga, che anche chi non conosce i Brocchi e le loro disavventure, i loro ricordi a cui non riescono a slegarsi, può godersi il viaggio.
Lo dico con cognizione di causa, visto che la memoria è quella che è e dei due libri letti più di decennio di anni fa, poco ricordo.


Ma il viaggio in questa Londra e in questa Birmingham soprattutto, dove il razzismo impera, dove tanto le Olimpiadi uniscono quanto la Brexit divide famiglie, coppie, matrimoni, lo si gode lo stesso.
Non a caso, più delle velleità di scrittore in crisi di Benjamin, più delle interviste politiche di Doug, più delle invettiva in casa Anderton, sono il matrimonio, la carriera e le perplessità di Sophie a interessare.
Lei che si sposa in fretta, lei che cerca di credere alla legge degli opposti che si attraggono, ma che poi non si sa come resteranno assieme.
In questi anni divisivi rappresentati e spiegati anche a chi la Brexit, il suo successo a livello popolare e il suo insuccesso a livello economico, ancora non l'aveva capita bene, ci si perde che è un piacere.


Come nel grande romanzo di una vita di Benjamin, in cui sfera personale, storica, politica e musicale vengono sacrificate, per lasciare una storia d'amore e di malinconia, da pubblicare per esorcizzare un passato con cui non si riesce a fare i conti.
E si finisce pure per versare una lacrima in onore a questi Brocchi, al loro stare assieme e decidere di continuare a stare assieme, vero cuore di un racconto lungo 50 anni, che spiega 50 anni di Inghilterra.

2 commenti:

  1. Io di Coe non ho mai letto nulla, quindi mi sa che ho un bel po' da recuperare... :)

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    1. ... e da amare. Tra Inghilterra, musica, lettura e adolescenza infinita, è lo scrittore perfetto per te, te lo assicuro.
      Questa trilogia involontaria ha la priorità.

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