30 maggio 2022

Il Lunedì Leggo - Cercasi batterista, chiamare Alice di Rick Moody

Cercasi batterista
Pezzi Propri
Chiamare Alice

Questo l'annuncio che ingiallisce e sbiadisce attaccato ovunque nella città di Haledon.
Ma nessuno ha chiamato Alice, nessuno si è proposto per sostituire Nick, che ha lasciato la band per cercare fortuna al college, lasciando infranti e ormai passati i sogni di sfondare per i Critical Ma$$.
Alice passa le giornate a ciondolare in casa, a bere e ubriacarsi, a darsi al sesso senza passione con Dennis, il chitarrista della band, a mettere piede in locali in cui aveva giurato di non mettere piede, ad evitare la madre, che la vuole fuori casa e che pure lei, fresca di divorzio, vive nell'apatia e nella depressione di una casa buia.
È un vivere comune ad Haledon, New Jersey. 
Dalla sponda sbagliata del fiume, con le promesse che Manhattan sembra avere al di là del ponte, con la crisi economica, le fabbriche che chiudono, la droga che impera.
Una cittadina che conta i suoi suicidi, che ha in Mike Maas, giovane che si è dato fuoco, il suo simbolo.


È la periferia d'America, sono quei paesini in cui non succede niente, in cui ci si trova al bar a bere, alle feste a bere, ci si sposa per noia, ci si droga per noia.
Alice, Scarlett, Dennis, L.G., Max sono una nuova generazione già stanca di vivere. 
Quelli che finito il liceo non hanno trovato una strada, lavoricchiano, sperperando tempo e sogni che ormai non hanno più.
E poi c'è Lane.
Che un futuro brillante sembrava averlo, che a New York era riuscito ad approdare e lavorare, fino ad avere il crollo. 
Un crollo che lo ha portato all'alcool, alle droghe, a tentare il suicidio. 
E al ritorno in casa, in una casa da cui non esce, da cui esercita un tensione, un fascino, che chiama Alice.  Che lo cerca e lo stana, provocando la gelosia del fratellastro Dennis, provocando molto di peggio.

Ma se Aprile sembra il mese della pioggia, della disperazione, c'è un Maggio a cui tendere, in cui muovere passi, uscire di casa, uscire dai confini, in un lieve vento di speranza che Rick Moody racconta così bene in un romanzo corale a più voci, più protagonisti.
Il suo romanzo d'esordio è in parte biografico.
Pure lui viene da quella periferia del New Jersey che Springsteen ha sempre cantato, parte della scena musicale brulicante che poi ce l'ha fatta, pure Moody ha provato droghe e alcool finendo internato.
Pure lui ha conosciuto chi non ce l'ha fatta e di loro parla.
In un romanzo d'esordio grezzo e a tratti pretenzioso -come da sua stessa ammissione-, ma puro come i romanzi d'esordio sanno essere.

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