Andiamo al Cinema a Noleggio
Neuf è la nona cucciola di una cucciolata non prevista.
Figlia illegittima di una meticcia dal grande fascino e di un altezzoso e pure un po' razzista Dogo argentino, viene scelta come primo cucciolo ad andarsene.
Senza poter salutare la madre e i fratelli, senza ricevere troppo amore da un padre che da subito la evita.
Ana è il cane inizialmente diffidente di Istvan, un giocoliere di strada che in strada la trova.
L'entusiasmo e l'amore che lui le offre, la coinvolgono presto nella magia del suo piccolo appartamento e nei suoi spettacoli, di cui è prima spettatrice.
Ma la complicità e la magia si infrangono quando un nuovo lavoro potrebbe dividerli.
Sara è una cagnolina che fa la guardia prima a un cantiere, poi a un'anziana troppo anziana per prendersi cura di lei,.
Infine, finisce per essere la cagnolina modello per una ragazza altezzosa che la veste e la mette in mostra ma che presto si stanca di lei nonostante le vane promesse fatte a un fidanzato che Sara la ama davvero, che davvero la cura, con cui davvero ha un legame.
Marona è la cagnolina che una bambina trova e porta a casa.
Impaurita e spaventata, non viene apprezzata da un nonno burbero e diventa l'ennesimo impiccio per una madre single oberata di lavoro.
Ma riesce a strappare momenti di gioia e di orgoglio, a farsi spazio in quella famiglia caotica, anche se quella bambina, man mano che cresce, la mette da parte come un vecchio giocattolo.
Neuf, Ana, Sara e Marona, sono lo stesso cane.
Passato di padrone in padroncina, di nome in nome, con il cuore sempre più spezzato, con la diffidenza verso gli umani sempre più forte, ma sempre disposta ad affezionarsi, a credere nell'iniziale calore che la nuova casa offre.
La sua storia, le sue vite, ce le racconta lei stessa, in punto di morte.
Così si apre il film, per fugare ogni dubbio sul suo destino, sui fazzoletti da tenere a portata quando un film ha per protagonista un cane.
Voce narrante e portante, Neuf Ana Sara Marona riflette sulla vita, sulle strane ossessioni degli esseri umani, sulla condizione di dipendenza, indipendenza e amore, regalando perle di filosofia che dovremmo tutti ascoltare.
Il suo sguardo ingenuo ma genuino è quello che spesso ci dimentichiamo nei nostri vani affanni.
Ma è vederla, questa vita, che riempie il cuore.
In una tecnica mista di animazione che mescola disegni a mano, scarabocchi e tecnica digitale, in un mix ricco di vitalità e fantasia che è una vera gioia per gli occhi.
Sono quei disegni semplici, ma folli, geniali, che ricordano l'altrettanto struggente Il bambino che scoprì il mondo che ancora porto nel cuore.
Lì eravamo in Brasile, qui in Romania (anche se il film ha produzione francese), piccole fucine di grandi talenti, che nonostante la corazzata Disney a qualche premio riescono ad arrivare.
Con i suoi insegnamenti e con le sue riflessioni, la vita di Marona è una storia che parla più agli adulti, capaci di ingoiare con le lacrime agli occhi un finale e un racconto non così lieto, e di farne tesoro.
Le storie dei cani e dei padroni di cani sono fatte di cicatrici e di rimpianti.
Ma film come questo rendono ancora più fieri di avere al fianco un pelosone a quattro zampe capace di dare amore incondizionato.
Voto: ☕☕☕☕/5
Breve storia triste: non mi piacciono i cani e le storie sui cani. :)
RispondiEliminaMagari lo rifanno con un gatto ;)
EliminaIn ogni caso, vista anche l'animazione, non sembra proprio il film per te.