Che fine aveva fatto questa rubrica?
Si era incartata in un libro non facile, in un'ostinazione tutta personale, tipica dei lettori.
Che fine aveva fatto, il David Foster Wallace annuale?
Solitamente estivo, avevo aspettato di smaltire altri libri in lista per dedicargli il tempo dovuto.
Sarebbe stato l'ultimo, il romanzo incompiuto, quel Re Pallido che aspettava da 12 anni di venir letto, e per una volta e per la prima volta mi ero detta: voglio sentire la sua voce originale.
Voglio leggerlo in inglese, senza traduzioni a fare da filtro.
Sì, certo, bella idea! Peccato che se sei stanca sempre, se inizi ad addormentarti sul divano, un romanzo in inglese dalla mole considerevole e dalle tante parentesi, dai tanti personaggi alletta poco sul comodino.
Continua a stare lì, cerco di ritagliarmi tempo nel fine settimana, nei lunghi viaggi in treno, ma 700 pagine restano 700 pagine, soprattutto se con le immancabili note a piè di pagina.
Che fare?
Mentre cerco di farcela a finirlo entro la fine dell'anno (perché quando un lettore ha le fisse, ha le fisse), ho aperto una parentesi anch'io.
Complice la fine di The Crown ne ho voluto ancora un po' della Regina Elisabetta II, e mi sono divorata questo libricino.
Neanche a farlo apposta, siamo negli stessi anni dell'ultima stagione di Netflix, siamo alla soglia degli 80 anni di una regina che famiglia, domestici e aiutanti vedono come un'anziana che ha perso la testa.
La verità?
La regina la testa l'ha persa davvero, sì, ma per i libri.
Lei che non si era mai concessa il lusso di leggere davvero, lei che non aveva mai fatto questo gesto egoistico di rintanarsi in un angolo a leggere, lo scopre per caso, grazie ai corgi indemoniati e a una biblioteca ambulante frequentata a Buckingham Palace solo da uno sguattero.
La regina causa la sua immancabile educazione, prende in prestito un romanzo, poi un altro, ed entrerà nel magico mondo dei lettori appassionati e ossessionati cercando di recuperare il tempo perduto, stilando liste e commenti, con ogni ritaglio di tempo a permettersi di leggere almeno un altro po'.
Ovvio che a corte la cosa crei malumori, con cerimonie in ritardo, convenevoli che cambiano, quello sguattero per niente intimidito ad essere promosso a valletto personale.
Ma a 80 anni la regina si dimostra più in sé che mai, e anche se la sua famiglia qui compare solo nei panni ironici del marito Filippo, è facile immaginare un episodio più leggero, più comico e con un finale a sorpresa rispetto a quello scritto da Peter Morgan di cui si parlerà domani.
Alan Bennett con il suo umorismo inglese non perde occasione per fare pronunciare o appuntare alla regina la sua idea di letteratura, la sua visione di chi legge per il piacere di leggere, creandosi liste, allungandole, venerando biblioteche e autori.
Anche quelli conosciuti in vita, anche quelli che si dimostrano meno indimenticabili rispetto a quanto hanno scritto.
Il libro giusto, insomma, per celebrare una regina che non c'è più, ma anche per ritrovare la carica per ributtarsi in un Re Pallido che stava prendendo la polvere.
Adoro Alan Bennett!!!
RispondiEliminaHai letto altre cose sue? perché se no ti consiglio "la signora nel furgone" (da cui è tratto il film con Maggie Smith), "Nudi e crudi", "la cerimonia del massaggio", "La pazzia di Re Giorgio", ecc.
Purtroppo è il mio primo incontro con Bennett anche se avevo già adorato il film con Maggie Smith. Ma per fortuna questo significa che ho altre letture leggere e intelligenti da gustarmi :) Questa mi ha tolto dal blocco del lettore, finalmente.
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