24 giugno 2025

Made in Italy: Il Baracchino - Maschi Veri - Pesci Piccoli S02

Tre serie TV comiche e italiane che non sono imbarazzanti, ma anzi, riescono a far ridere e pure piangere e pure a far riflettere.
Sembra sempre troppo strano per crederci, ma iniziamo a celebrarci un po':

Il Baracchino

In Breve: Il Baracchino era la la Mecca della comicità. 
Era, appunto. 
Un tempo si esibivano grandi comici, le serate erano sold out, carriere partivano. 
Ora è rimasto un locale sbiadito dove non passa quasi nessuno. Ma la giovane Claudia, nipote della grande comica Tatiana, vuole cambiare le cose e cerca di faro in barba al proprietario Maurizio e alla sua ritrosia nel riprovarci. Peccato avere tra le mani solo un manipolo di comici tutt'altro che promettenti su cui scommettere.


Chi c'è: c'è il circoletto dei migliori stand-up comedian italiani.
Pilar Fogliati è la nipote entusiasta, Lillo un proprietario rinoceronte burbero, Luca Ravenna un piccione dalla comicità "scorretta", Edoardo Ferrario un Leonardo Da Vinci boomer, Frank Matano una ciambella sull'orlo della depressione, Stefano Rapone è la Morte in persona, Daniele Tinti un alieno che cerca di camuffarsi come essere umano,  Pietro Sermonti è Larry Tucano, unico comico celebre che se ne va troppo presto, ma in fondo non se ne va, e infine Salvo Di Paola è il tuttofare/stagista sottopagato/capro espiatorio del locale, nonché ideatore della serie assieme al regista Nicolò Cuccì.
Dimenticavo le purtroppo poco incisive Michela Giraud e Yoko Yamada fanno, quota rosa.

Funziona? Ci mette un po' a carburare, con i primi episodi che nonostante il dispiego di questi comici, poco fanno ridere, ma sì.
Le cose migliorano poco a poco e poi anche troppo velocemente.
Quanto alla creatività in atto con l'animazione, quella è splendida fin dall'inizio, tra l'uso del mockumetary che è sempre interessante, all'animazione a tecnica mista, con ogni personaggio ben caratterizzato e l'economia del budget che si sposa con la storia raccontata.

Episodio Migliore: non può che essere l'episodio flashback Toc Toc (1x05), a colori, che fa capire il rapporto speciale e complicato fra Claudia, la zia Tatiana e Maurizio. 
Intermezzato da confessioni a telecamera accesa che rendono speciali i vari personaggi, mostrandoli con altra luce.
Per una serie comica, sa far piangere.

Tornerà? Di per sé, un finale c'è, e arriva quasi troppo in fretta. 
Sei episodi da pochi minuti sono forse pochi, soprattutto per approfondire per bene la storia.
Lucky Red ci ha investito, il ritorno di immagine sembra esserci stato, restiamo a vedere.

Voto: ☕☕/5


Maschi Veri

In Breve: quattro amici dai tempi dell'Università sentono stretti i tempi politicamente corretti di oggi. Si sentono minacciati dalle donne in generale e dalle loro donne, che vogliono di più, ottengono di più.
Come gestirla una coppia aperta? E un licenziamento che porta a non essere più quello che guadagna in casa? E una pausa da un matrimonio che sembrava solo stanco e non alla fine? E come ci si riprende dalla fine di un matrimonio?


Chi c'è: ci sono quattro attori che ben stanno nei loro personaggi, il cinico Matteo Martari, il timido Maurizio Lastrico, il sanguigno Francesco Montanari e il troppo femminile Pietro Sermonti, va da sé il mio preferito.
Poi ci sono le loro donne: Laura Adriani, la figlia Alice Lupparelli, Sarah Felberbaum e Thony.

Funziona? Ennesimo remake (dopo quello francese, olandese e tedesco) della serie spagnola Netflix Machos Alfa, da una che non ha visto l'originale dico di sì.
La comicità a volte è vecchia, ma sa anche essere pungente e le situazioni hanno un che di originale quando non sono prevedibili.
Funziona la chimica fra gli attori, la freschezza della storia, anche se qua e là si esagera nel cercare di essere attuali a tutti i costi.

Momento Migliore: per me, tutti quelli con Pietro Sermonti. 
Marito forse troppo ideale, buffo anche quando cerca di fare il serio.

Tornerà? Sì. 
La serie spagnola è già alla quarta stagione e al momento solo la versione francese è stata cancellata.

Voto: ☕☕½/5



Pesci Piccoli - Stagione 2

In Breve: siamo di nuovo dentro la piccola agenzia pubblicitaria Three of Us, che sta bene a nuotare fra i pesci piccoli, ma deve vedersela con gli influencer sempre più potenti che minacciano il loro lavoro.
Se le presentazioni dei personaggi sono state fatte nella prima stagione, qui si lascia spazio a inventiva e situazioni paradossali via via diverse aumentando il divertimento.


Chi c'è: sempre loro, i The Jackal Ciro, Fru, Aurora e Fabio. 
Ma anche special guests d'eccezione come il mitico maestro Beppe Vessicchio, Stefano Nazzi, Paolo Calabresi, Alessandro Borghesi e... Danilo Bertazzi!

Funziona? Sì, più della prima stagione.
Certo, sembra mancare una trama orizzontale convincente, con il rapporto tra Fabio e Greta non così interessante nel suo sviluppo scontato, ma i The Jackal conoscono il loro pubblico e la comicità dell'assurdo che preferiscono e citano Titanic, Indagini (che diventa Segnali) e... la Melevisione.

Episodio Migliore: ovviamente La Fantagenzia (2x04), in cui Fru a causa di biscotti speciali rivive i traumi della sua infanzia affrontandoli grazie a Tonio Cartonio e trasformando tutti nell'agenzia in abitatanti del Fantabosco.
Un set speciale, per un episodio che fa capire quanto Fru con le sue trovate, il suo cinismo e i suoi scherzi sia il personaggio speciale della serie.

Tornerà? Se Fru verrà pagato abbastanza, sì. 
Si spera che la produzione sia un pochino più veloce, ma i semi per una terza stagione interessante sono già stati seminati.

Voto: ☕☕/5

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