14 giugno 2025

Il Triello Nostalgico: Y2K - Freaky Tales - Fear Street:Prom Queen

La deriva nostalgica non finirà mai, lo so, già si sta arrivando ad omaggiare gli anni 2000.
Ma a volte qualcosa di buono ne esce, soprattutto nei film horror o semi tali, in cui il tuffo nostalgico omaggia grandi titoli o grandi momenti.
Certo, ci sono anche gli horrorini che con le dovute proporzioni riescono o meno nell'intento.
Il Triello di oggi è dedicato a loro, e il buon Cassidy che detiene i diritti del Triello™ sarà felice di vederli qui riuniti visto che un paio arrivano dritti dritti dai suoi consigli:

Y2K
Il Buono

Com'è che dagli anni '80 siamo già arrivati alla nostalgia dell'anno 2000?
Qui giochiamo pure d'anticipo, con la grande notte del cambiamento, quella del fantomatico Millenium Bug che poteva sconvolgere il mondo e azzerare le nostre tecnologie.
Kyle Mooney, comico del SNL, debutta alla regia e ci porta in quella notte e mostra uno scenario impossibile ma molto divertente in cui le tecnologie acquistano intelligenza, ma soprattutto cattiveria contro gli umani da uccidere e schiavizzare.
Prima però ci rende un filo nostalgici, tra chat via computer, telecamerine, la musica a fare da discriminante sulla propria personalità e sulla propria cerchia negli anni del liceo e va da sé la grande cotta che sempre sfugge.


Lo sguardo è quello dei super amici Eli e Danny, non certo popolari ma decisi a cambiare proprio con il nuovo anno, che però inizia sotto il segno del sangue.
Morti assurde, morti improvvise, portano Eli ad avvicinarsi alla sua grande cotta Laura, non solo popolare e bella, ma anche un genio del computer che potrebbe riportare tutto alla normalità.
La lunga notte assieme è fatta di scontri e di tappe, colpi di scena e sacrifici, di incontri assurdi con l'entrata in scena nientemeno che di Fred Durst e battute/scene altrettanto assurde che fanno felici chi nel 2000 era nel pieno dell'adolescenza, e non solo.
Insomma, si gioca facile, ma lo si fa molto bene.
Mooney ci mette poi quella cura artigianale evitando effetti speciali vistosi, e proprio come in Brigsby Bear di cui era protagonista, costruisce e ammassa cavi e macchine, mantenendo uno spirito entusiasta.
Se Jaeden Martell sembra abbonato al ruolo del giovane impopolare dal cuore d'oro, Rachel Zegler si fa perdonare Biancaneve con un personaggio molto più divertente. Prezzemolino d'occasione e ormai quasi un sigillo di garanzia per gli horrorini di qualità, Mason Gooding.
Se volete un altro tuffo negli anni 2000, tra myspace, skater e un'identità da trovare ma con meno sangue, Didi fa al caso vostro.

Voto: ☕☕½/5

Freaky Tales
Il Buffo

Storie strane.
Meglio, racconti strani.
Non sono così fan dei film ad episodi, nemmeno se si incastrano in qualche modo l'uno all'altro.
Ma con leggerezza mi sono guardata questi racconti strani ambientato nel 1987, ad Oakland, anno di gloria dei Golden State Warriors e di Sleepy Floyd.
Abbiamo i punk che devono vedersela con i neonazisti.
Abbiamo due aspiranti rapper con la grande occasione per emergere.
Abbiamo un sicario che vuole uscire dal giro, ma i suoi piani non vanno come sperato.
E abbiamo Sleepy Floyd stesso che deve vendicare un grave affronto subito.
Abbiamo cose strane, soprattutto, che sembrano accadere ad aiutare e a cambiare la situazione di questi protagonisti. A renderli più forti e sicuri di sé, a mettere in prospettiva la propria situazione, ad avere la faccia tosta di dire: adesso ci penso io.


Insomma, un certo pensiero magico che si cerca pure di insegnare in un corso tanto pubblicizzato alla TV come in radio.
I racconti si legano in incontri fortuiti fuori da un cinema o in una tavola calda, con il nemico comune ad essere quei neonazisti da pestare duro.
Come da tradizione al cinema, giusto?
Brevi e non sempre intensi, questi 4 episodi volano via senza davvero lasciare il segno, con una ricostruzione dell'epoca a prova di nostalgico e il faccione di Pedro Pascal ad attirare alla visione (sì, io ci sono cascata per quello).
Buffo e strano, salva una serata che male non è.

Voto: ☕☕/5

Fear Street:Prom Queen
La Cattiva

La cattiva sono sempre io, che mi indigno verso queste operazioni con zero originalità e zero personalità.
Ancora un horror ambientato durante il fatidico ballo di fine anno?
Sì.
Ancora un horror basato sulle differenze di classe all'interno di un liceo con, ovviamente, la meno popolare per protagonista?
Sì.
Ancora morti cruente, una dopo l'altra, via via più cruente ma anche assurde per come non vengono scoperte o sventate con un briciolo di coraggio e testa in più?
Ovvio. Che le regole di Randy continuiamo a non seguirle.
Cos'ha quindi di diverso questo Prom Queen rispetto ad episodi di serie TV o horror più o meno classici ambientati nella stessa circostanza?
Niente.


Se non l'essere ambientato nell'universo di Fear Street, la collana di brividi un po' meno piccoli di R. L. Stine e già una trilogia su Netflix che torna lì dove sembra stare bene: negli anni '80.
Sarà che ho iniziato una maratona di Stranger Things in vista del gran finale annunciato (in tre parti) per novembre, ma sembra di stare dentro a un episodio qualunque della serie, solo girato male e recitato ancora peggio.
Si seminano dubbi tra personaggi poco raccomandabili che spariscono presto nell'ombra, poco si approfondisce il passato di Lori se non spiattellandolo ben bene in uno spiegone in bocca alla stronzetta di turno, con una madre che poteva avere più peso e che invece… niente, resta nell'ombra pure lei.
Vorrei dire che ci si diverte ad urlare contro lo schermo per scelte stupide e per morti imbarazzanti, che si ride di fronte al sangue finto e alla final girl che si salva da sé, ma la verità è che da cattiva quale sono mi è solo sembrata uno spreco del mio tempo quando ho lacune horror più importanti da colmare.
La mitica Notte Horror dei blogger per fortuna sta tornando, e mi rifarò così.

Voto: ☕½/5

3 commenti:

  1. Recupererò sicuramente il primo. Il secondo forse, e solo per Pedro.

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  2. Y2K è già un mio nuovo cult personale: gioca facile, e con me ha vinto ancora più facile :)
    A questo punto prosegue sempre di più la ricerca di Brigsby Bear!

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  3. Ben felice di averti offerto spunti, anzi "Y2K" è piaciuto più a te che a me, ma ho sempre avuto un rapporto complicato con i Limp Bizkit ;-) Cheers

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