Tutti parlato di Jamie.
Chi?
Jamie!
Quel ragazzo biondo platino all'ultimo anno del liceo, su dai, quello che ha la migliore amica mussulmana, quello gay.
Ah, quel Jamie!
Sì.
È perché parlano di lui?
Perché ha un sogno, che ha deciso di realizzare: far uscire la drag queen che è in lui.
Darle finalmente un palco su cui esibirsi, darle un nome e una corazza, insomma, degli abiti favolosi che si abbinino a quelle scarpe da urlo che la madre gli ha regalato.
La madre?
Sì, la madre, che da sempre lo ama e lo sostiene, che non gli fa mancare niente, nemmeno l'amore di un padre che no, non l'ha mai accettato.
Tutti parlano di Jamie.
In realtà, in pochi parlano di Everybody's Talking About Jamie, il film.
Perché il musical è -almeno a Londra- sulla bocca di tutti da un po'.
Vero è che i musical sono sempre un genere non troppo apprezzato, ma io che ci sguazzo mi sono ritrovata a stare un gran bene in mezzo alle canzoni, ai balletti, alle coreografie e ai colori della fantasia di Jamie.
Un ragazzo con un sogno che sembra piccolo ma che è grande, che richiede una buona dose di coraggio e che non è solo glitter e luccichio.
In questo, il film di Jonathan Butterell ricerca una profondità data da un movimento, da un'identità, che viene spiegata alla nuove come alle vecchie generazioni, rendendo il sogno di Jamie più di un semplice vizio.
Infatti, se Max Harwood buca facilmente lo schermo con la sua bellezza, la sua bravura e la sua spavalderia, è innegabile che Richard E. Grant sia il personaggio con più cuore, tanto da oscurare con il suo numero musicale che è una salto nella storia, anche quella madre adorabile che Jamie ha.
Inglese senza essere freddo, leggero senza essere flebile, colorato senza essere esagerato ed equilibrato senza essere buonista (anche se nel finale il rischio c'è), la storia vera di Jamie Campbell e della sua Fifi La True, diventa un vero e proprio feel good movie, anzi, un feel good musical movie, tra pezzi originali da continuare ad ascoltare e risposte taglienti da poter riutilizzare.
Ah, come fa stare bene!
Voto: ☕☕☕/5
Richard E.Grant era l'unico punto a favore della serie Loki e qui, a veder la foto, pare pazzesco.
RispondiEliminaCon una sola canzone si mangia il resto del cast e dà profondità alla storia, sì, pazzesco!
EliminaLo vedrò presto! È il film spensierato ma non troppo che ci vuole!
RispondiEliminaUn musical molto pop e molto colorato, pure a me ha salvato da una giornata pesante!
EliminaIn effetti in pochi ne stanno parlando. Sei praticamente la prima di cui ne sento parlare, almeno in Italia. Sto cercando di uscire dal tunnel del musical, ma magari un'occhiata potrei darla...
RispondiEliminaNonostante i glitter è passato molto inosservato, peccato.
EliminaIo conto di tornarci presto che Annette mi aspetta ;)