23 ottobre 2021

I'm Your Man

Andiamo al Cinema

Sono solo alcuni dei titoli che vengono in mente quando si parla di robot umanizzati, che diventano partner, compagni o figli perfetti facendo sorgere dubbi etici e morali nei loro confronti. 
Un tema che non smette di interessare, ancor più oggi in cui questa realtà sembra sempre più vicina e le app per incontri scremano per algoritmi potenziali storie d'amore. 
A cercare di parlarne in modo diverso, è ora un film tedesco.


Protagonista un'archeologia single, ferita da un amore impossibile, fredda nel suo lasciarsi andare e in realtà tester spia, chiamata a capire se una nuova società che promette la realizzazione del compagno perfetto è eticamente sicura. 
Diffidente e scontrosa, non lascia spazio di manovra al suo Tom, desideroso di imparare e correggersi per amarla come si deve.
Diventa un peso, un inquilino ingombrante, una presenza che la irrita.
Ma, come tradizione quando una commedia è romantica seppure tedesca, gli angoli lentamente si smussano, le convinzioni cambiano, il fascino di Dan Stevens fa il resto. 


La domanda principale è: cosa aggiunge dj nuovo I'm Your man sul tema?
Ambientato all'interno dello stupefacente Pergamon Museum di Berlino, piazzandoci una metafora sul romanticismo del passato attraverso reperti archeologici da analizzare, mostra il punto di vista femminile sulla faccenda, un punto di vista diverso in quanto pragmatico e abituato alla solitudine.
Ricordando così sia il non troppo riuscito Zoe di Drake Doremus, ma perdendo rispetto alla profondità che aveva Be Right Back, episodio del secondo ciclo di Black Mirror in cui si parlava di elaborazione del lutto.


Qui si cambia spesso registro, tra serietà e strano umorismo, in un'alchimia in divenire, in un romanticismo che resta di stampo tedesco, freddo e ligio.
Senza incantare davvero, senza sorprendere, pure.
Insomma: speravo fosse amore, e invece è un altro film sui robot da umanizzare piacevole e poco più.

Voto: ☕☕½/5

2 commenti:

  1. Ho avuto un'impressione simile.
    Mi aspettavo un gioiellino, invece è un filmetto anche caruccio, ma già visto, troppo freddo e... robotico. :)

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    1. Facciamo che la Germania si chiama già fuori dai giochi degli Oscar con questo filmettino che niente di nuovo aggiunge sui temi robot. Buon per Sorrentino.

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