4 gennaio 2019

Doctor Who - Stagione 11 + Speciale di Capodanno

Mondo Serial

La stagione con il primo Dottore donna.
La stagione peggiore di sempre, e il fatto che fosse fra le delusioni dell'anno lo aveva già fatto capire.
Non tanto per quel Dottore donna di cui sopra, anche se la scelta non mi ha visto contenta al suo annuncio, fatta più per astruse ragioni commerciali, per cavalcare un femminismo imperante che va così a stravolgere dinamiche e personaggi a cui si è da sempre abituati, e da sempre convincono. Anche perché, quel Dottore donna è interpretato da Jodie Whittaker scelta azzardata se si pensa al drammatico ruolo che aveva in Broadchurch (assieme all'indimenticabile Dottore numero 10 David Tennant, tra l'altro), meno se la si scopre in Adult Life Skills, nei colorati panni di un'eterna Peter Pan che non riesce a superare un trauma, un lutto. Insomma, lì, più spigliata, più strana, aveva già fatto capire cosa il suo Dottore poteva essere.
E infatti, dalla parlantina veloce, dai vestiti colorati, questo Dottore a suo modo piace, non stona, se solo fosse sostenuto da una scrittura come si deve.



Già, se mi sono annoiata, se mi sono addormentata a ripetizione in quasi tutti gli episodi, se ho sbuffato, storto il naso, inveito contro lo schermo della TV, la colpa sta tutta negli episodi in sé, in una sceneggiatura che non ha mai lo stesso appeal, la stessa forza che aveva ai tempi di Steven Moffat.
Tra cattivi che non hanno un briciolo di interesse, location che sembrano promettere tanto, ma scadono in momenti buonisti e in lezioncine di morale neanche fossimo dentro le fiabe di Esopo, Chris Chibnall le sbaglia tutte.
Un esempio?
Rosa (11x03) aveva tutte le carte in regola per essere l'episodio cardine della stagione, quello di cui tutti parlano, quello che come già Vincent and the Doctor (5x10) prende un personaggio famoso, una pagina di storia, e ne esce con la poesia. Ci si riesce, quasi, anche se il cattivo in questione ha la faccia da sberle di Daniel Grayson di Revenge, ma si rovina tutto sottolineando con enfasi l'importanza di Rosa Parks  e del suo gesto, con dei minuti finali in cui il Dottore sale in cattedra con il pennarellone grosso (cit. da La Bara Volante). Lo stesso accade in Aranachnids in the UK (11x04), in cui si salva solo il geniale titolo mentre si punta il dito (e quel pennarello grosso) contro il Presidente Trump, dimenticando però quei ragni giganti all'interno di una panic room facendo della loro fine la peggiore fine possibile.


E i nuovi companion, mi si chiederà?
Sono troppi, rispondo.
E confondono, non hanno spessore, si prendono man mano fette o minuti.
Riempitivi, non incisivi.
Ho sempre creduto che "quantità non fa qualità", e infatti ritagliandosi ogni tanto qualche spazio, approfondendo lievemente parti della loro storia personale (Yaz ha Demons in the Punjab, 11x06, in cui il comandamento di non interferire viene sommamente dimenticato a favore almeno di svelare un fatto storico piuttosto sconosciuto, Ryan e Graham hanno a più riprese momenti in cui spiattellare il loro lutto, ma se Graham ci riesce come tutti i vecchini burberi/romantici ad entrare nel  cuore, Ryan il più delle volte irrita).
Mettici poi che il Dottore sembra meno geniale, aiutato da un nuovo e potente sonic screwdriver e più confuso del solito, che si mette in mezzo a situazioni sacrificando fin troppe persone prima di risolvere la situazione, e allora no, le cose non vanno.


A mitigare la situazione, a infondermi un po' di speranza proprio all'ultimo, anzi, proprio all'inizio, è lo speciale di Capodanno Resolution.
Sarà che tornano i veri cattivi, i nemici numero 1 del dottore, i Dalek.
O sarà che finalmente la narrazione, gli scontri, si fanno davvero importanti.
Ma anche qui il Dottore sbaglia (lasciando scappare il Dalek, rischiando di uccidere il padre di Ryan per una risoluzione quanto mai mal gestita -un corridoio d'aria che non sa controllare? Davvero? Porte impossibili da chiudere che poi si chiudono tranquillamente? Davvero?), ma qui ci si vuole passare sopra, perché davvero la scrittura sembra su altri livelli, con stoccate non da poco alla Brexit, alla dipendenza da internet, con pure momenti di buoni sentimenti che non scadono troppo nel melenso.
Sembrerebbe finita o almeno pronta a finire la fase di ricalibratura, lunga un'intera stagione, lunga episodi dimenticabilissimi. Speriamo sia davvero così, anche se Jodie Whittaker e la sua Fam, gang, team, ne hanno di strada da fare per riconquistarmi.


Voto: ☕½/5

1 commento:

  1. Lo spero anch'io, questa stagione di transizione dovrebbe servigli a raddrizzare molti tiri, e visto quello che dei veri cattivi l'ha portato a scrivere per Capodanno, qualcosa di buono da cui partire c'è già.

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