Mai stata una grande fan di Mary Poppins.
Non so nemmeno se l'ho vista da piccola, forse sì, e forse tutta quella sua severità unita al buonismo, non mi avevano convinto. Meglio l'animazione pura e semplice della Disney, meglio gli animali agli umani (oggi come allora) tant'è che fra i film super classici di quegli anni preferivo Elliott il Drago Invisibile.
Ma, visto da grande, la sua magia ce l'aveva ancora. Aveva anche un po' di inquietudine quella Mary dalla voce di usignolo che si insediava in case altrui e si faceva obbedire.
Così, con qualche timore e nessuna fretta, ho voluto dare una possibilità anche a questa nuova Mary, una versione aggiornata, che si rifà quasi passo passo a quella originale.
Più che un seguito, un remake quindi.
Ritroviamo infatti tre piccoli Banks da aiutare, un padre solo che non li sa gestire o ascoltare, una donna che combatte per le ingiustizie sociali, uno spazzacamino che ora però è un lanternaio.
Insomma, facendo un rapido copia/incolla la situazione non varia.
Mary è sempre lei, si cala dal cielo, porta scompiglio, ma più che insegnare la disciplina ai piccoli Banks, cerca di far conoscere loro l'infanzia più pura, quella che se ne frega di scadenze e spese, di debiti e di soldi, ma che trova da divertirsi in una vasca da bagno o in un vaso, su una mensola.
Nascono così numerosissimi momenti magici, che come in passato mescolano l'animazione (e che animazione!) al live action, accompagnando il tutto da un numero infinito di canzoni.
E le canzoni, bè, sono una nota dolente nel doppiaggio italiano, prive di forza, facili nell'annoiare, pesanti per come si inseriscono davvero troppo spesso in una trama che in fondo è davvero risicata, e in una costruzione del tutto prevedibile fin dal primo minuto.
Il problema è che questo Ritorno è stato scritto ad uso e consumo dei più piccoli, non tenendo conto dei più grandi e del loro effetto nostalgia. Li si tiene buoni richiamando in scena l'Ammiraglio Boom e la sua casa-nave, con vecchi oggetti di scena che qua e là compaiono, e con canzoni che dovrebbero insegnare loro una morale, ma proprio per via delle parole sommerse dalla musica, dalla lungaggine di queste, si perdono. Sarebbe davvero bello amare i libri e non giudicarli dalla copertina, ancor di più trasformare le giornate nere in giornate ricche, Mary prova a dircelo ma a furia di insistere fa nascere solo il mal di testa. Per non parlare dello strano messaggio contro le banche, eclissato in corner nel finale.
Che si strizzi l'occhio alle nuove generazioni si capisce poi dalle evoluzioni su due ruote dei lanternai, dagli abiti ricercati della stessa Mary, dalle parti rap inserite nelle canzoni di cui sopra.
Il risultato è piuttosto approssimativo, banale nella storia in sé, pur se colorato di dell'incanto proprio della Disney. Perché sì, ci si è spesi parecchio in colori vivaci, in effetti davvero speciali, in nuovi mondi in cui sbucano i Banks, e li si invidia, perché i costumi come le scenografie sono da Oscar.
Resta una certa antipatia di fondo per quei tre bambini non propriamente alla mano, per Meryl Streep e la macchietta che è il suo personaggio, a volte per Mary stessa, severa e puntigliosa com'è nonostante la bravura di Emily Blunt, davvero "perfetta sotto ogni aspetto". Ci sono poi Ben Whishaw e Emily Mortimer un po' fuori parte, oscurati in meno di un minuto dall'apparizione di Dick van Dyke.
Ma proprio quando ero pronta a bocciare senza mezzi termini questo Ritorno, è successo qualcosa di straordinario.
Mi sono ricordata di un altro ricordo che mi lega alla prima Mary: una nonna fantastica, che sola da poco, trovava compagnia proprio in quel vecchio film, in una sera natalizia, gustandoselo tutto dall'inizio alla fine. Quella nonna mi è sembrata di rivederla lì, a vendere palloncini e sogni colorati, noncurante delle rughe e dei capelli bianchi. Un tuffo al cuore che mi ha portato a versare qualche lacrima.
E allora, anche se rinnego ogni live action, ogni operazione nostalgia a venire, sì, la Disney ha saputo portare in scena ancora una volta la sua magia.
Voto: ☕☕/5
Ho visto l'originale solo di recente, apprezzandolo poco. Lunghissimo, fatto di siparietti scollegati tra loro, con una Mary a sorpresa molto assente (e dire che la Andrews c'ha vinto anche l'Oscar come Miglior protagonista). Non mi sono precipitato a vedere questo sequel/remake, temendo tra le altre cose il doppiaggio italiano. Lo vedrò da casa, senza fretta, visione in lingua permettendo (il musical doppiato, per quanto Disney, è la ocsa più insensata del mondo).
RispondiEliminaDi solito la Disney è l'unica di cui mi fido per il doppiaggio, anche se sta cedendo troppo spesso a doppiatori/star per avere richiamo. Qui si sbaglia tanto, tra voce completamente diversa fra recitato e cantato, e parole che si perdono nella musica.
EliminaMagia per gli occhi, ma non per la storia, non per le orecchie ;)
Probabilmente l'ho preferito al primo film e i numeri musicali li ho apprezzati parecchio (non quello di Meryl Streep, terribile), così come la splendida sequenza all'interno del vaso.
RispondiEliminaMa, come hai detto, il film merita anche solo per Van Dyke e l'adorata Angela Lansbury!
Effetto nostalgia che fa centro, e la sequenza animata con quei disegni vintage è una vera goduria!
EliminaIl voto mi sembra un po' bassino per quel che scrivi, comunque io ho delle aspettative da questo film, e spero che non mi deluderà ;)
RispondiEliminaIl voto bassino resta fedele alla noia e all'insofferenza che si son fatte spesso sentire. Il colpo al cuore finale non basta per dimenticarle ;)
EliminaPer amore di nonna ho voluto ascoltare subito in originale la canzone di Angela Lansbury e sì, era tutta un'altra cosa. Tra costumi e scenografie non si son certo risparmiati, due lire in più per i compositori potevano trovarle però ;)
RispondiEliminaIo al contrario di te sono una grandissima amante del film originale e solo dal trailer di questo ho capito che è una porcata e non lo guarderò mai!Sacrilegio rifare Mary Poppins!
RispondiEliminaCapisco benissimo la sensazione, io sto già fremendo di orrore per il nuovo Aladdin, da sempre il mio Disney del cuore!
EliminaConsiderando quanto ho odiato il fastidiosissimo film anni '60, e che non ho nessun ricordo personale ad addolcirne la pillola, il fatto che questo non punti troppo a far contenti i fan dell'originale per quanto mi riguarda non è per niente negativo.
RispondiEliminaDetto questo, le probabilità che lo detesti restano lo stesso alte. XD
Le vedo alte anch'io, chè di buonismo e semplicismo Disney ce n'è da vendere, mettici poi la presenza della tua amata Meryl Streep e vedo già una bocciatura all'orizzonte.
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