3 settembre 2018

Venezia 75 - The Sisters Brothers

Vedetelo come un complimento: sembra di vedere un altro episodio western dei Coen.
Vedetelo anche come una lamentela tutta personale, nel capire che no, il western non è un genere a me affine, che in mezzo alla polvere, ai regolamenti di conto e ai morti senza peso, fatico a stare.
Il punto è che nel film firmato invece dal francese Jacques Audiard, c'è un bel po' di ironia, c'è parecchia commedia a fare capolino nel dramma, c'è ovviamente tanto sangue e c'è infine uno di quei finale strani, beffardi, molto à la Coen.
Presentati a pochi giorni di distanza, non notare la somiglianza è impossibile.



Qui, però, c'è una storia bella densa e ben sviluppata a farla da padrone, ci sono due fratelli sicari decisamente diversi fra loro -più pragmatico e stanco uno, più cialtrone e casinista l'altro. C'è poi il loro aiutante esterno, che li precede sulle tracce di un cercatore d'oro a cui carpire -a suon di tortura- un modo più chimico e veloce di trovarlo quell'oro.
Le coppie si inseguono per giorni, con alleanze che non ti aspetti che nascono e confronti fra personalità così diverse che si sommano.
Fino a quella che è la resa dei conti, fino all'intervento -sì, beffardo- del destino.
Una storia che non ti aspetti di certo da un francese doc come Audiard, uno che ha vinto la Palma d'Oro a Cannes giusto 3 anni fa con l'impegnato Dheepan, e che ora passa al western più americano per quanto qua e là scanzonato ed ironico -cosa forse ancora più strana.
C'è poi un'altra cosa che non ti aspetti, ovvero che in un cast che comprende pezzi da 90 come Joaquin Phoenix, Jake Gyllenhaal e Riz Ahmed, a rubare la scena sia Mr. Cellophane John C. Reilly, che nei panni del fratello buono e sottomesso, innamorato e fiducioso, oscura gli altri, pure un Joaquin dedito alla bottiglia.
Applauditissimo in sala, mi rendo conto che le mie riserve stanno tutte in quella polvere di sabbia, d'oro e da sparo, che non mi appassiona a dovere, nemmeno quando così contaminata, così ben scritta.

2 commenti:

  1. Pensavo che Audiard avesse fatto male ad allontanarsi così tanto dalla sua Francia, dai suoi drammi impegnati, e invece...

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    1. E invece, per un amante del western come te potrebbe essere ancora più coinvolgente ;)

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