16 settembre 2022

Vengeance

Andiamo al Cinema

A B. J. Novak si vuole un gran bene.
100%!
Anche se il suo Ryan non era certo il personaggio migliore di The Office, anche se la sua serie antologica The Premise aveva alti e bassi.
Al suo esordio alla regia, inaspettatamente distribuito in Italia, come dire di no?
Si ritrova così un Ryan newyorchese: Ben è il tipico trentenne bianco che colleziona match su Tinder, che salva le sue conquiste non con nomi propri ma con caratteristiche per ricordarle, che di tutto si lamenta, che niente fa.
Scrive, in realtà, giornalista per il New Yorker senza però la giusta spinta per essere dentro alla velocità dei nostri giorni.
Giorni che puntano forte sui podcast, e come ogni maschio bianco, viene da chiedersi: "Perché non posso averlo anch'io un podcast? Perché non posso registrare le conversazioni sul niente con il mio migliore amico? O perché non posso, che so, trovare una storia qualunque e farmela produrre?".


Non è così facile, ovviamente.
E pure lui lo capisce.
Ma se c'è una cosa che nei podcast va forte, sono le indagini crime.
E così quando la sua fidanzata muore e la sua famiglia non crede all'ipotesi dell'overdose ma pensa all'omicidio,  prende un aereo e vola in Texas. Convincendosi ad indagare, a scoprire la mentalità, le tradizioni e magari anche l'assassino all'interno di una comunità così di destra, così bifolca ai suoi occhi newyorchesi.
Dove sta il problema? Che Abby non era la sua ragazza, era una conquista qualunque di Tinder, che evitava da tempo, a cui nemmeno rispondeva.
Ma la famiglia di lei lo ritiene il genere perfetto che tanto la amava, e lo accoglie, si confessa, lo aiuta nelle sue indagini.


La sottile ironia di Novak unita alla sua recitazione disimpegnata, funziona bene anche sul lungometraggio, anche se la sua scrittura è chiaramente più a suo agio in episodi brevi e ne sono la prova piccoli momenti di perfezione, frasi ad effetto, che si rischia di perdere nella confusione generale.
La partenza e lo sviluppo di questa vendetta servita fredda si appesantisce infatti sul finale, quando le indagini sembrano essere ad un punto morto e la verità viene a galla.
Ma immersi nella polvere del Texas, tra rodei e famiglie disfunzionali, la graffiante critica a chi giudica e a chi cerca una storia a tutti i costi che ne esce, non è affatto banale, ha una sua originalità.


Con Boyd Holbrook e Ashton Kutcher a dare un peso al cast e con J. Smith Cameron come sempre a scaldarlo, Vengeance è la commedia dissacrante sui tempi moderni in cui è più importante raccontare una storia che non la storia in sé e che la sua, di storia, la racconta un gran bene.

Voto: ☕☕½/5

1 commento:

  1. Non ho mai seguito particolarmente la carriera di B.J. Novak. E non so se questo potrebbe essere il film giusto per iniziare a farlo... :)

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