6 marzo 2023

Corti Animati da Oscar

Parte oggi la settimana che ci porterà agli Oscar e non possono mancare le incursioni nelle categorie minori che sanno sempre regalare splendide sorprese.
Si parte dai candidati al Miglior Cortometraggio d'animazione, va da sé che li presento in classifica:

The Flying Sailor


Si parte da un fatto vero: un marinaio che nel 1917, 
al porto di Halifax assistendo all'esplosione di due navi volò per 2 km.
Quel volo lungo e allo stesso tempo istantaneo, diventa qui un caos dove dentro c'è tutta la sua vita, i suoi sogni, le sue speranze.
Un collage e un montaggio serrato fanno tutt'uno con la colonna sonora chiassosa e poetica.
Non servono parole per raccontare un piccolo fatto, una vita.
Solo tanta precisione.
(si può vedere comodamente QUI)


The Boy, the Mole, the Fox, and the Horse


Una storia tenera come lo sono i disegni che la accompagnano.
Malinconica come i tratti che fanno affiorare tra la neve e il freddo un bambino, una talpa, una volpe e un cavallo.
Sono gli incontri  di chi si è perso, di chi non trova più casa o famiglia. 
E sono le tappe per crescere, affrontare paure e diffidenze, venendo a patti con le proprie debolezze.
Sono gli insegnamenti adatti a bambini e adulti che i bambini li devono crescere, nati dalla penna di Charlie Mackesy e che qui si animano in tutta la loro delicatezza.
La storia resta ad altezza di bambino, con morali facili ma importanti.
Le voci allora fanno la differenza, con Tom Hollander, Idris Elba e Gabriel Byrne coinvolti.
Lieve e tenero.
(si può vedere su AppleTV+)


Ice Merchants


Anche qui è l'animazione a fare la differenza in quella che è una strana favola di un mercante di ghiaccio.
Le sue giornate sono tutte uguali, tra ghiaccio da rompere, trasportare via volo perndendo il cappello, vendere il ghiaccio e riacquistarlo quel cappello, tornare in tempo per la cena e per fare ghiacciare nuova acqua sulla costa di una montagna.
Ma se il caldo avanza, se un bambino ha domande, tutto può cambiare.
Anche quella routine collaudata a cui manca una tazza, un pezzo, per essere davvero completa.
I silenzi e i piccoli gesti mostrano il rapporto speciale tra un padre e un figlio che vorrebbe di più.
Le altezze e i punti di vista di questa animazione, danno la vertigine.
In senso buono.


My Year of Dicks


Un anno di... Beh, si è capito.
Ovvero l'anno in cui Pam ha deciso di perdere la verginità venendo a contatto con 5 esseri maschili.
Cinque episodi, quindi, come parte di un blog personale, animati di volta in volta in uno stile diverso a seconda di chi si infatuava, dall'emo silenzioso alla romcom da luna park in stile manga.
Il tutto con l'amico del cuore al seguito che come ogni romcom che si rispetti potrebbe diventare qualcosa di più.
Senza peli sulla lingua e irriverente come una puntata di PEN15 (e che tale sembra in quello speciale animato ai tempi della pandemia), Brie Tilton ha l'irriverenza giusta per fare strada.
Gusto già il momento in cui verrà presentata agli Oscar con questo titolo.
(si può vedere comodamente QUI)


An Ostrich Told Me the World Is Fake and I Think I Believe It


Già dal titolo  prevedevo potesse essere il mio preferito 
Uno struzzo mi ha detto che il mondo è finto e credo di averci creduto.
Già, perché la vita di Neil scorre lenta e uguale nel suo cubicolo d'ufficio, finché non si accorge che qualcosa non va: ai colleghi mancano pezzi, tutto sembra un set in costruzione.
E un set lo è, per noi che vediamo il dietro le quinte di questa animazione a passo uno, con le mani degli animatori in campo.
Ne esce una sceneggiatura degna di Charlie Kaufman (che con la stop-motion si era cimentato in Anomalisa) che si fa metacinematografica e folle,
 mentre uno struzzo svela una verità difficile da digerire.
Geniale nella sua brevità, nel suo risvolto amaro.
Che questa nomination sia di buon auspicio a Lachlan Pendragon.

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