9 febbraio 2024

Please Baby Please

Andiamo al Cinema su Mubi

La settimana musicale del blog prosegue con Andrea Riseborough.
Chi è Andrea Riseborough?
Avete già dimenticato la polemica che ha tenuto banco un anno fa in vista degli Oscar?
Della campagna promozionale poco pulita ma infine legale messa in piedi da amici e star per farla arrivare nella cinquina finale delle migliori attrici?
La carriera di Andrea non ne aveva affatto bisogno e probabilmente non le è stata d'aiuto come ad altri, l'aver agguanto quella nomination.
Non così almeno.
Ma lei è rimasta al stessa  piccoli ruoli in piccoli film che brillano principalmente grazie alla sua bravura.
Così è anche per questo strano musical.
Musical solo in parte, un paio di canzoni, molti sogni musicali.


Siamo in una periferia non certo tranquilla neglia anni '50.
Protagonista una coppia che si ama ma che chiede altro.
Cosa?
Lo capisce quando assistono a un'aggressione da parte di una gang che sembra uscita da Grease.
Lui si perde negli occhi del duro Teddy ( e grazie tante, e Karl Glusman), lei capisce di volersi sentirà una dura, di voler essere più forte, più decisa, anche in campo sessuale.
Inizia così una ricerca separata da parte dei due della propria identità e sfera sessuale.


Ci arrivano attraverso serate nei cinema a luci rosse, prendendo sfottò da parte di un amico gay, assistendo a risse e uccisioni che aumentano il fascino e pure gli insegnamenti di una moglie libera che ha imparato come vivere e che è nientemeno che Demi Moore.
Siamo dalle parti del camp, di una cultura queer ricercata e sbandierata che passa attraverso cappelli alla Marlon Brando, fisici scolpiti, generi che si confondono.
Andrea Riseborough e Harry Melling sono una coppia che già su carta non poteva funzionare e il loro allontanarsi con consapevolezza seppur di nascosto l'una dall'altro diventa inevitabile.
Ma poi si và avanti, ci si perde nelle movenze della -, che carica il suo personaggio, lo trasforma cambiando espressioni e fisicità.
Strano, ma strano forte, sta su Mubi.


E la musica?
E la parte musical?
Nonostante le promesse si ferma a una colonna sonora onnipresente e ingombrante che fa precipitare in atmosfere noir d'altri tempi e in un balletto finale che rende tutto ancora più assurdo.
Noi  si capisce se siamo in un Grease più tetro o in un Guerrieri della notte più queer.
E ancora non ho capito se sono definizioni che fanno perdere la testa o solo scuoterla.


Prendiamo l'unica canzone che si rispetti,
Con Since I Don't Have You
Composta da Beaumont - Lester - Rock - Taylor - Verscharen e Vogel
Dirige Amanda Kramer
Cantano Giulio Carmassi e Bryan Scary

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