Andiamo al Cinema
Non può esserci San Valentino senza una commedia romantica.
A questo giro, tutt'altro che giovanile.
Lei è una scrittrice ferma da anni sullo stesso romanzo.
Insegna scrittura senza troppa fiducia, è in attesa del responso della sua agente.
Lui è uno psicologo.
Non troppo bravo, a detta dei suoi pazienti, che glielo urlano in faccia o che lo sussurrano a fine sessione.
Poi c'è la sorella di lei, interior designer che in un design tutto uguale e senza umanità sente il peso dell'inutilità del suo lavoro.
C'è il marito di lei, attore che non riesce a emergere.
C'è il figlio, che dice di essere scrittore, che scrive da anni e nel mentre lavoro in un negozio di marjuana lamentandosi della pressione dei genitori.
E c'è New York, ovviamente.
Perché dove vuoi far muovere dei personaggi così, una famiglia così?
Solo a New York, dove Woody Allen ha casa, lui che anche nel suo periodo peggiore avrebbe saputo scrivere una sceneggiatura più brillante.
L'espediente, che lentamente, molto lentamente, fa scoppiare il caos all'interno dell'universo borghese e intellettuale in cui tutti si muovono, sta in una conversazione origliata.
Quella di un marito che si confida con il cognato, che ammette di non aver apprezzato il libro della moglie.
Che fare?
Tacere, ovvio.
Mettere il muso e rivalutare un'intera relazione.
Che si basa su tante piccole bugie per stare in piedi, bugie bianche fatte per non alzare polveroni e che se protratte e scoperte, beh, il polverone lo alzano.
Da questa piccola scoperta su cui in fondo si basano quasi tutte le relazioni amorose o parentali, Nicole Holofcener scrive un film a cui manca il guizzo.
Manca forse il ritmo che non sia quello di scena-incollata-a-scena, di situazione a cui segue una situazione.
Come il Woody Allen peggiore, certo, ma senza il suo brio, senza i suoi dialoghi che qua e là una frecciatina la scoccano.
Julia Louis-Dreyfuss e Tobias Menzies hanno la giusta chimica e regalano i momenti migliori. A cena o impegnati a litigare in silenzio.
È forse il resto del loro universo che si sposa male, che allunga il brodo di un film che aveva chiaramente bisogno di altro per andare avanti.
Ma se San Valentino puoi insegnarci qualcosa, è di evitare i film troppo di testa e poco di pancia, e probabilmente a scavare solo se si è sicuri di cosa si può trovare.
Non tutte le bugie sono fatte per nuocere, ma se si sa affrontare la verità (o anche un film)con una risata, la coppia (ma anche un film) è salva.
Voto: ☕☕½/5
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