14 giugno 2019

As You Are

È già Ieri -2016-

Ho una confessione da fare.

Così a bruciapelo?

Sì. Meglio togliere il cerotto subito, no?
Bene, questo As You Are se ne sta nella mia famosa lista da dicembre 2018, quando è comparso nella classifica dei migliori 20 film di Pensieri Cannibali.
Bene, lo devo dire: non mi è piaciuto.

È sicura di quello che dice?

Riformulo.
Non è che non mi sia piaciuto, è che le aspettative erano alte e lo sviluppo che gira spesso a vuoto del film non è riuscito a soddisfarle.
Onestamente, poco mi ero informata della trama di per sé, andando a scoprire man mano che si proseguiva, facendo crescere dubbi e ipotesi su quel racconto a flashback a favore di telecamere. Amici e parenti interrogati -da chi? documentaristi? poliziotti? curiosi?- e un'assenza che poco a poco si faceva sentire.
Così ho seguito l'estate e poi l'inverno e poi di nuovo l'estate di Mark e Jack. Di due sconosciuti che si ritrovano fratelli a causa di genitori non così affini che vanno a convivere. La loro amicizia che si consolida, si fa triangolare con l'inserimento di Sarah, esplora la natura che li circonda, la musica, le droghe, le armi, il sesso.
Tutto bello, tutto una ricostruzione di come le amicizie erano genuinamente reali un tempo, dove al posto della tecnologia si andava di vecchie VHS per scoprire il porno, si andava di baci reali per poterne dare a propria volta. Con quella fotografia sgranata, altrettanto vintage a dare un tocco in più.



Ma...

Ma poi qualcosa si incrina.
Non solo nell'amicizia di Mark e Jack ma anche dentro di me.
Che di questi giri a vuoto un po' mi stanco, che del ruolo della musica non sento l'importanza visto una colonna sonora che evita di essere rappresentativa, e non me ne voglia Patrick Higgins che l'ha composta.
Muore Kurt Cobain e qualcosa si spezza.
Non sento risuonare i Nirvana e qualcosa si spezza in me.
E allora procedo.
Con curiosità certo.
Pure con una certa cotta crescente verso Charlie Heaton, ma mi rendo conto di prestare sempre meno attenzione. Di non capire la deriva intimista che il film prende, e anche se mi emoziono e sento le paure e le ritrosie di Mark e Jack, quel finale che si trascina in due colpi di scena lo patisco e non lo capisco.


Non lo capisce?

No, non intendevo dire che non ci sono arrivata. Che non ho apprezzato le bugie messe in scena.
Ma a livello di sceneggiatura non le ho trovate una soluzione adeguata.
Tutto andava bene prima: il conflitto fra i metodi educativi dei genitori, lo spezzarsi di quell'amicizia. Ma forse si sviluppa il dopo troppo  in fretta, in un modo che non ho saputo apprezzare.

È sicura di voler confessare tutto questo?

Sì, ne sono sicura.
Il Cannibale può pure citarmi in giudizio, ma io dal suo giudizio questa volta dissento.
Non è un brutto film As You Are, per carità, ma di certo non lo metterei tra i migliori del 2018.
O tra quelli del 2016, anno in cui è uscito.


Voto: ☕☕½/5

4 commenti:

  1. Senza nulla togliere a Marco, mi ispirava poco ai tempi, mi ispira poco adesso. Insomma, resto sulle mie.

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    1. Si incastra bene come visione estiva, ma è un po' una versione annacquata e più adulta delle parti meno horror di IT. Meglio aspettare il capitolo 2.

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  2. Mi spiace non ti sia piaciuto. :(
    Personalmente, se fossi un regista/sceneggiatore questo è proprio il tipo di film che realizzerei. Quindi è normale che lo abbia esaltato al di là dei suoi reali meriti.

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    1. Cambiagli il (doppio) finale però, o mettici più musica anni '90 e allora mi troveresti d'accordo!

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